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mercoledì 3 settembre 2025

Melanzane filanti al forno

per 1 persona


1 melanzana viola rotonda*

6 pomodorini pizzuttelli (o Pachino)

100 g mozzarella

1 cucchiaio di grana o parmigiano

olio q.b.

peperoncino (facoltativo), uno spicchio d'aglio

basilico

* per una persona calcolate 1 melanzana intera o mezza a seconda della grandezza

Il gusto finale assomiglia a quello della classica parmigiana di melanzane, ma è un piatto più leggero e digeribile, perché non c'è fritto: è molto buono e si cucina in pochissimo tempo. Caldo o tiepido può essere servito come antipasto, secondo o contorno ricco.

Mettete in forno la melanzana tagliata a metà a 180° per venti minuti, toglietela, lasciatela intiepidire, poi togliete la polpa senza arrivare alla buccia. Tagliuzzate la mozzarella e lasciatela scolare. Scaldate l'olio in una padella con aglio e peperoncino, se vi piacciono: non fateli colorire, togliete la padella dal fuoco e lasciate in infusione per due o tre minuti, poi toglieteli e unite la polpa della melanzana con i pomodorini a pezzetti e strizzati dall'eccesso di succo. Salate, unite il basilico spezzettato e fate saltare per qualche minuto. Con questo ripieno farcite la mezza melanzana, alternando un cucchiaio di ripieno con mozzarella e parmigiano a strati. Sullo strato superiore mettete ancora mozzarella e parmigiano, poi infornate per circa 15 minuti. Voilà!


lunedì 23 giugno 2025

Gateau (gattò) di zucchine o altre verdure

per 4 persone   


3 zucchine 

1 patata grande bollita

1 cipolla

150 g formaggio a piacere (scamorza, toma siciliana, fontina ecc)

100 g prosciutto cotto (facoltativo)

30 g parmigiano

2 uova

2 cucchiai pangrattato

3 cucchiai olio evo

noce moscata, prezzemolo, 


Facile e veloce da fare, è ottimo sia caldo che freddo, leggero, ma saporito. Una versione alleggerita del gateau (a Napoli si dice Gattò) tradizionale. Usate le verdure di stagione, le zucchine ci sono sempre, ma è ottimo anche mischiando le verdure, per esempio le zucchine con peperoni o carote, broccoli o cavolfiori. I vegetariani omettano il prosciutto, magari aumentando la dose di formaggio. Meglio non usare la mozzarella che rilascia liquido.

Grattugiate a julienne le zucchine, salatele e mettetele crude in uno scolapasta. Nel frattempo fate bollire la patata. Rosolate la cipolla in poco olio e un cucchiaio d'acqua, strizzate le zucchine e fatele saltare nella padella per due o tre minuti, devono solo insaporirsi. In una terrina mettete le zucchine, la patata schiacciata, le uova, il prosciutto frullato non troppo fine, il formaggio a dadini, il parmigiano e gli aromi: mescolate bene, salate e pepate. In una teglia foderata di carta da forno unta d'olio mettete il composto e livellate la superficie, spolverare con parmigiano e pangrattato, un filo d'olio e in forno a 180° per 30 minuti circa, fino a che si sia formata la crosticina. Buon appetito!

 

giovedì 5 giugno 2025

Ossobuco alla milanese


4 grossi ossibuchi di vitello

50 g farina

250 g trito di carota, cipolla e sedano

3 cucchiai di olio evo

40 g di burro

3 cucchiai di concentrato di pomodoro

brodo

1 bicchiere di vino bianco

prezzemolo, aglio, scorza di limone

sale pepe

L'ossobuco è un piatto tipico della cucina milanese, dal sapore gustoso e ricco, inimitabile, che è diffuso in tutta la Lombardia. Protagonista è l’ossobuco di vitello, una fetta di carne con l'osso e il midollo, spessa circa 3-4 cm, ricavata sezionando orizzontalmente lo stinco del bovino, preferibilmente dalla zampa posteriore. Caratteristica indispensabile è l’aggiunta finale di gremolada, un trito di buccia di limone, prezzemolo e aglio, che io impasto con un cucchiaio di burro e farina per amalgamare gli aromi e addensare il sugo. Carne tenera e fondo di cottura cremoso e ben amalgamato: una delizia! Fin dal Medioevo si usava cuocere la carne con ossa e midollo, ma la ricetta dell’ossobuco compare per la prima volta in un ricettario del 1879 del famoso cuoco Giuseppe Sorbiatti, poi è la volta di Pellegrino Artusi che nel 1891, nel suo famoso “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, aggiunge prezzemolo e limone alla gremolada.

Tagliare finemente il sedano, la carota e la cipolla e rosolateli in padella con l’olio e tre cucchiai d’acqua. Prendete gli ossibuchi e incidete la pelle che li circonda, è importante altrimenti si arricciano in cottura, quindi infarinateli leggermente scrollando la farina in eccesso. 

giovedì 8 maggio 2025

Spezzatino di maiale con polenta o "Rustisciada" (tradizione lombarda)

 800 g cipolle

500 g spalla (o lonza) di maiale

250 g salsiccia sottile

25 g burro

2 cucchiai olio extravergine d’oliva

1 scatola di pomodori pelati

1 bicchiere vino bianco secco

1 rametto rosmarino

5 foglie salvia

5 bacche di ginepro

1 foglia d’alloro

pepe, sale


Proprio come preparava la "Rustisciada" mio nonno! Viene chiamata così dalla tradizione contadina di lasciar cuocere i vari tagli di carne dopo averli soffritti (rustè) nel grasso del maiale insieme alla cipolla. Noi useremo olio e burro, ma se proprio volete seguire la tradizione, usate solo burro o strutto, si sa, una volta badavano poco al colesterolo.... Alcune cuoche usano la lonza, ma secondo me è una carne troppo asciutta e con la cottura si indurisce, meglio la spalla.

In una pentola antiaderente con metà olio e burro mettete le cipolle tagliate a fette sottili, il sale, tre cucchiai di acqua e cuocete a fiamma bassa finché le cipolle non saranno

sabato 18 gennaio 2025

Goulash o spezzatino di manzo speziato all'ungherese

500 g manzo a grossi pezzi

150 g salsiccia

300 g di carote cipolle sedano

1 scatola di pomodori pelati

2 patate

1 peperone piccolo giallo 

1 spicchio d'aglio

1 bicchiere di vino rosso

20 g di olio evo

sale, paprika forte e paprika dolce

cumino dei prati (carvi o kummel) o cumino, 2 foglie d'alloro


Questa versione del classico spezzatino all'italiana è molto gustosa e profumata. L'ho mangiata più volte in Alto Adige e in Austria e devo dire che è golosissima. Il segreto sta nel dosare le spezie: il mix di paprika dolce e forte e il cumino dei prati. Io uso questi semi al posto del cumino comune perché sono più dolci e leggeri: non facili da trovare se non in qualche negozio di alimenti naturali o su Amazon, se avete difficoltà usate il cumino comune: vi consiglio di cominciare con piccole dosi e durante la cottura aggiustare il quantitativo. per arrivare al livello perfetto di aroma e piccantezza, tenendo conto che al momento di aggiungere patate e peperoni i tutto si raddolcisce e va regolato di nuovo. 

martedì 1 ottobre 2024

Polpette di verdure croccanti (o morbide) al forno

 

1 piccolo cavolfiore romanesco

2 carote

1 cipolla rossa

(ma va bene un altro mix di verdure di stagione)

fiocchi di patate q.b. opp 1 patata lessata

1 uovo

40 g grana o pecorino

pangrattato

olio evo q.b.

sale pepe noce moscata


Leggere e buonissime, sono ottime come antipasto o contorno, ma anche come secondo vegetariano o snack. Dipende dalla quantità. Potete usare verdure cotte che avete avanzato, meglio se di stagione: il miscuglio è a piacere, secondo i gusti. Se siete a dieta usate poco olio, altrimenti i fortunati potranno abbondare, rendendo la superficie molto croccante e saporita. Morbide o croccanti? Anche questo è a vostro gusto, basta spalmare il composto alto o sottile. Come si può notare qui domina il gusto personale per avere mille ricette diverse! I fiocchi di patate sono quelli che si usano per fare il purè in pochi secondi: sono ottimi addensanti, in alternativa usate una patata lessata. Al posto del cavolfiore provate la zucca: squisita! A me piace non esagerare con i grassi, ma se preferite potete abbondare con l'olio in superficie

Lessate al dente il cavolfiore, le carote e la cipolla. Scolate e mettete nel mixer con l’uovo, il grana, sale pepe noce moscata: frullate, e aggiungete, un cucchiaio alla volta, i fiocchi di patate. Il composto deve essere morbido ma compatto, assaggiate e regolate a vostro gusto. 

venerdì 26 agosto 2022

Spezzatino di soia con piselli e latte di cocco ( o pollo: Pojo con guandules y coco)

 dose per 1 persona

100/150 g di spezzatino di soia già ammollato (o 1 sovracoscia di pollo)

1 peperone rosso o giallo

1 cipolla media

150 g piselli surgelati (o guandules)

50 g latte di cocco

10 g olio

mix di spezie caraibiche, opp paprika dolce e piccante, cumino dei prati, coriandolo

Questa è una ricetta che proviene da Santo Domingo, dove usano il pollo e non la soia, ovviamente, ma noi possiamo usare quello che vogliamo, il risultato è comunque ottimo, anche se diverso. Trovate tutti gli ingredienti nei negozi etnici o nei grossi supermercati. La soia non ha nessun sapore, quindi assorbe tutti i condimenti in cui la mettete e la consistenza è molto simile a quella della carne quando è tenera. In compenso è priva di grassi, è sana e gradita ai vegetariani.

Per il Pojo con guandules y coco scegliete le sovracosce senza pelle e tagliatele a pezzetti, e seguite la preparazione come dirò sotto, mentre per la soia comprate quella disidratata e lasciatela in ammollo con acqua e poco sale per venti minuti, poi strizzatela e tagliatela a pezzetti (ha un costo irrisorio!) oppure comprate spezzatini di soia già pronta non condita. Se usate spezie già pronte che si trovano al supermercato o nei negozi etnici siete facilitate, altrimenti mixate o pestate nel mortaio le spezie che vi ho consigliato. Sempre nei negozi etnici è facile trovare sia il latte di cocco (buonissimo! assomiglia alla panna) sia i guandules in scatola: sono legumi tipici del Sudamerica, simili ai nostri piselli, un po' più grandi e saporiti: piatto base della cucina dominicana e caraibica è il Moro con guandules y coco fatto con cipolla e aglio soffritti, cui si aggiunge latte di cocco, acqua, riso e si lascia cuocere a vapore.

Dopo aver idratato la soia, tagliatela a pezzetti. Fate rosolare la cipolla con olio, poi unite i piselli con pochissima acqua, sale, pepe e lasciate cuocere per 15 minuti, poi unite il peperone tagliato a quadrettini (se fate fatica a digerirlo lasciatelo in acqua per almeno mezz'ora) e la soia. 

lunedì 6 dicembre 2021

Cassoeüla... leggera o quasi! è possibile? (tradizione lombarda)

 per 1 persona


3/4 costine di maiale

1 salamino "verzino" o altra salsiccetta

carota sedano e cipolla tritati

2 cucchiai di doppio concentrato di pomodoro

300 g di verza

vino bianco

bacche di ginepro pestate, foglie d'alloro

brodo, olio, sale pepe

farina gialla per polenta bergamasca

 

La cassoeüla, tipico piatto autunnale milanese e lombardo si faceva nel tempo della macellazione del maiale e di questo povero animale, si sa, si utilizzava proprio tutto. Così in questo piatto, nutrientissimo per contadini affaticati dal lavoro, si mettevano cose che oggi non sono proprio adatte a un'alimentazione sana per sedentari. Musetto, piedino, cotenne a gogò e molte salsicce. Il risultato dava la caratteristica del piatto: la cassoeüla doveva risultare "tachenta", cioè con il sugo denso, colloso, reso tale dal collagene e dai (troppi) grassi. Cucinata dai miei nonni e da mia madre secondo tradizione per me era indigeribile e neppure mi piaceva: nella mia versione light (o quasi, perchè comunque i grassi saturi abbondano) diventa un piatto gustoso e appetibile: in cucina ci vuole misura...secondo me. 

Mettete poco olio in padella e a fuoco alto fate sigillare le costine dopo averle parzialmente sgrassate, se necessario. Unite poi il trito di verdura, fate saltare e sfumate con vino bianco.

mercoledì 29 luglio 2020

Petto di pollo al limone e zenzero con semi di girasole croccanti

130 g di filetti di petto di pollo
mezzo limone bio
un pezzetto di zenzero
mezza cipolla di Tropea
1 cucchiaio semi di girasole
 1 cucchiaio olio evo
sale pepe(rosmarino)

A prova di dieta, è un secondo saporito e molto leggero, che si fa in 10 minuti, con tante proprietà benefiche per la salute derivate dallo zenzero (leggete le proprietà nella voce corrispondente del Glossario  http://ilgustoeilgiusto.blogspot.it/2013/09/zenzero-glossario.html ) e dal limone. Nella foto vedete che ho lasciato i pezzetti di limone e zenzero che sono ottimi da mangiare, ma possono essere anche tolti, secondo il vostro gusto. Non avete tutti gli ingredienti? no problem, basta solo il pollo, il limone e un'erba aromatica a piacere, è ottimo comunque!

Fate rosolare in una padella antiaderente la cipolla a fettine sottili con olio e qualche cucchiaio d'acqua, poi unite i filetti di pollo, il limone a pezzetti e lo zenzero a fettine. Lasciate evaporare il liquido che si formerà a fuoco alto e lasciate che si rosoli dorandosi. Non cuocete troppo, altrimenti il pollo diventerà stopposo, ma fate dorare la carne. 

sabato 21 marzo 2020

Polpette di ceci (falafel)


120 g ceci   
due foglie d’alloro, un pezzetto di carota e di sedano
1 albume
1/2 fetta pancarré
1/2 cucchiaino di fecola o amido di mais,  se serve   
1 punta di cucchiaino di senape in pasta
1 cucchiaio di cipolla tritata
cumino, coriandolo
sale, prezzemolo, paprika dolce in polvere
pangrattato, 1 cucchiaio d’olio evo


Assomigliano ai falafel arabi queste ottime polpette vegetariane, e non hanno nulla da invidiare a quelle con la carne: in Sicilia con la farina di ceci si fanno le panelle,  fritte e messe nei panini che fanno parte della stessa tradizione mediterranea. Perché non offrire ai bambini e ai ragazzi un panino con la polpetta di ceci, una foglia di insalata e una fetta di pomodoro al posto dei terribili cheeseburger? in questo caso togliamo paprika, semi e senape che di solito non si adattano ai loro gusti. I falafel di solito sono aromatizzati con il sesamo in pasta, che si chiama "tahin", reperibile nei reparti etnici dei supermercati e nei negozi di alimentazione naturale: qui vi ho dato la variante con la senape che si trova ovunque. ma se li avete anche i semi di sesamo stanno benissimo! Se avete fretta usate i ceci in scatola

Ammollate i ceci secchi in acqua e bicarbonato per una notte, poi sciacquateli bene e bolliteli in acqua con due foglie di alloro, un pezzetto di carota e sedano. 

lunedì 18 novembre 2019

Vitello tonnato in versione invernale (senza maionese)

per 4 porzioni

600 g magatello o girello di vitello
1 carota
1 cipolla piccola
1 gambo di sedano
1 litro latte intero
3 foglie alloro
pepe in grani
sale

per la salsa:
1 scatoletta tonno sott'olio 80 g
2 filetti acciuga
1 cucchiaio di capperi dissalati
buccia di limone grattugiata

Molto interessante questa ricetta della tradizione piemontese, adatta ai mesi invernali, ma non solo: conserva il gusto saporito del vitello tonnato con la maionese, che non è assolutamente da rimpiangere. Anzi, io lo preferisco. Molto più leggero, senza uova, con pochissimi grassi - solo quello del latte - è buono freddo di frigorifero ma anche tiepido. Io non amo la carne bovina, quindi uso anche il filetto di maiale, magrissimo e tenero, o fesa di tacchino. Attenzione a dosare il sale nella salsa! Importante il latte intero.

Preparate una casseruola con tutto a freddo: latte, carne, sedano carota cipolla intere, aromi e sale. Fate bollire a fuoco lento per un'ora circa. Poi lasciate raffreddare tutto nel liquido; togliete la carne, affettatela e disponetela su un piatto da portata. Mettete nel mixer tonno acciughe e capperi. Passate al colino il liquido di cottura, togliete pepe alloro e lasciate le verdure e il coagulo del latte, che metterete nel mixer, conservando il siero che si è formato. 

domenica 4 novembre 2018

Polpettone di pesce vestito di zucchine


ottimo freddo o caldo, questo polpettone è un'idea per far mangiare pesce e verdure ai bambini perché l'impasto è saporitissimo (ovviamente si dovrà eliminare la paprika). Si possono usare tutti i tipi di pesce bianco, dal merluzzo al branzino al persico africano alla sogliola...e così via. Al posto delle zucchine anche le verdure a foglia o la classica verza con cui si fanno gli involtini di carne.
Si possono fare polpettine monoporzione o polpettone, come preferite


per 4 persone

400 g filetti di pesce bianco (merluzzo per es)
4 zucchine grosse
50 g parmigiano
50 g pangrattato
1 uovo
prezzemolo,
finocchietto o semi finocchio polverizzati,
pepe, aglio, paprika
olio evo

Pulite 2 zucchine e affettatele  per il lungo con la mandolina. Scottatele per non più di un minuto in acqua bollente salata (devono rimanere croccanti). Tagliate a julienne le altre due e passatele in padella con un filo d'olio e sale, facendole appena saltare per insaporirle. Nel mixer tritate il parmigiano , unite il pangrattato e il pesce crudo. Frullate leggermente, unite sale spezie e erbe (a piacere) e l'uovo. Frullate ancora pochissimo.

venerdì 28 luglio 2017

come fare il formaggio fresco in casa ( casatella, primo sale, crescenza)

1 litro di latte crudo
10 gocce di caglio
(70 g yogurt bianco)
sale

Da qualche anno si sono diffusi i distributori automatici di latte fresco crudo, né sterilizzato né pastorizzato ad alte temperature. Grazie a questo prodotto potete preparare in casa un formaggio speciale perché fatto con le vostre mani, freschissimo, col sapore del vero latte. E’ molto più facile di quanto sembri: procuratevi il caglio nelle fattorie dove c’è il distributore o nelle grosse farmacie; i cestini di plastica per fare le formine si trovano anche in salumeria, sono le stesse in cui vendono la ricotta. La spiegazione è lunga, ma è facilissimo realizzarla. Il formaggio che si ottiene è la casatella o primo sale, oppure la crescenza.
Il limite del formaggio in casa è che possiamo fare il formaggio fresco, non stagionato: infatti per farlo maturare ci vogliono ambienti giusti, con umidità e muffe che lo facciano asciugare lentamente. 

Ecco il motivo per cui il formaggio è un alimento così calorico, ma anche così nutriente! Da un litro di latte si ricava solo un tomino piccolo piccolo, di circa 180 g! come quello della foto.

Portate il latte alla temperatura di 36° (è appena tiepido) in una pentola d’acciaio a fuoco lentissimo: usate un termometro da cucina, oppure quello per la febbre. Attenzione, la temperatura è fondamentale e va controllata. Spegnete il fuoco, unite 10 gocce di caglio, mescolate delicatamente con un cucchiaio di plastica per un paio di minuti, poi coprite con un coperchio e, se fa freddo, anche con un asciugamano. Dopo un’ora, con il cucchiaio tracciate nella cagliata dei quadrati larghi, tagliandola con delicatezza. Se volete ottenere un formaggio morbido tagliatela poco, altrimenti rompetela in pezzi piccoli con una paletta preferibilmente di plastica e otterrete un prodotto più compatto. Coprite di nuovo col coperchio e lasciate riposare per una mezz’ora, poi scolate la cagliata in un  cestino di plastica; lasciate sgocciolare un po’, poi passate il formaggio da una formina all’altra e lasciate sempre sgocciolare; fate questa operazione nel lavandino più volte. Raccogliete un po' di siero e tenetelo da parte in un contenitore da frigorifero a chiusura ermetica.

Dopo un paio d’ore vedrete che si è formata la forma di formaggio: toglietela dal cestino, mettetela nel contenitore col siero, salate a piacere; se non lo fate potrete gustare un formaggio senza sale dal sapore delicatissimo, soluzione ottima per chi deve evitare il sale per motivi di salute. Tenetelo nel siero per qualche ora poi buttate il siero: il formaggio è pronto.
Si può mangiare subito o dopo due o tre giorni, conservandolo in frigorifero.

Se volete un formaggio con i fermenti, con lo stesso gusto gradevolmente acidulo della crescenza, fate così: quando il latte ha la temperatura di 36° unite 1 vasetto di yogurt a temperatura ambiente e 13 gocce di caglio. 

venerdì 23 dicembre 2016

Il paté alla milanese di nonno Gino

dose per molte persone

150 g petto di pollo
150 g fegato di vitello
100 g prosciutto cotto
100 g burro
100 g mascarpone
1 carota
1 gambo di sedano
2 foglie d'alloro
cannella in polvere
pepe verde (o bianco)
1 bicchiere di marsala
sale
gelatina in cubetto
cetriolini in agrodolce o sott'aceto

La ricetta, tipicamente natalizia secondo la tradizione, è di mio nonno Gino, grande cuoco, che la faceva per tutta la famiglia: da leccarsi i baffi! ed è buona sempre, per aperitivi, buffet o antipasti dato che si serve con tartine. Questo l'ho fatto per Capodanno, decorato con l'agrifoglio del mio terrazzo.
E' una versione molto delicata, dato che il sapore del fegato è mitigato dagli altri ingredienti: ma la quantità degli ingredienti si può variare a seconda del gusti. Io trovo che il migliore equilibrio di sapori sia dato dalle proporzioni che ho scritto sopra: se lo trovo al supermercato (non è sempre disponibile) uso il burro col 50% di grassi, che risparmia calorie e dà morbidezza. Se variate la percentuale di grassi per paura di ingrassare, il patè diventerà duro e granuloso: non ne vale la pena "semel in anno licet insanire".

In una padella antiaderente fate soffriggere con un goccio d'olio e qualche cucchiaio di acqua la carota e il sedano tritati, il pepe e l'alloro, unite poi il pollo a pezzi, rosolate e bagnate con mezzo bicchiere di marsala. Fate cuocere, poi unite il fegato ben lavato sotto acqua corrente e tagliato a pezzi, salate, bagnate col marsala, spolverizzate con cannella e fate cuocere bene. Togliete solo l'alloro. Fate intiepidire, poi frullate nel robot da cucina gli ingredienti cotti, il prosciutto, il burro e il mascarpone, regolate sale e pepe, unite ancora un pochino di marsala a freddo. 

Millefoglie di zucchine con paté di prosciutto

1 zucchina o più
60 g prosciutto cotto
40 g ricotta
15 g parmigiano grattugiato
qualche cucchiaio di latte
½ cucchiaino di capperi salati
(2 cucchiai di salsa di pomodoro facoltativa)
erbe aromatiche a piacere

Ottima e leggera questa torta fredda che è adatta in estate per un secondo fresco, ma è perfetta come antipasto in tutte le stagioni: potete creare una monoporzione usando uno stampino o un coppapasta, oppure, moltiplicando gli ingredienti per il numero di commensali, preparare un tortino in una piccola teglia foderata di carta da forno. Io uso la ricotta per il patè di prosciutto perché è più leggera e delicata, altrimenti potete usare il Philadelphia, anche light o una robiola del vostro territorio. Nelle ricette dei patè tutti indicano la panna, personalmente trovo che non serva, basta pochissimo latte che serve solo ad amalgamare e frullare la crema senza farla diventare troppo molle.

venerdì 27 maggio 2016

filetto di maiale con salsa di ciliege glassate e purè al profumo di limone


100 g filetto di maiale (o vitello)
120 g ciliege
150 g patate
limone sale alloro
pepe nero
aceto balsamico
5 g burro
5 g olio evo


Insolito l’accostamento di carne e ciliegie? Sì ma è una scoperta: il filetto di maiale è magro, tenero e dal gusto dolce (una delle pochissime carni che mi piacciono davvero) contrasta piacevolmente con l’agrodolce delle ciliegie glassate e il gusto neutro e pastoso del purè.  Alternativa, ma più insipida, il vitello. Modestamente, una ricetta squisita e raffinatissima. Decorata con i petali delle rose del mio terrazzo.


Pelate le patate, fatele bollire in acqua salata, scolatele, passatele al setaccio e mescolate con qualche cucchiaio di cottura, poco olio e due gocce di limone: sistemate il purè in un coppapasta sul piatto e schiacciatelo bene, poi levate il coppapasta. 

lunedì 2 novembre 2015

Come si fanno il tonno o il pesce bianco sott'olio? è facilissimo

1 palamita fresca di almeno 800 g oppure 500 g tonno fresco (NON decongelato)
3 bicchieri di vino bianco
da 1/2 a 1 bicchiere di aceto
sale pepe in grani
alloro finocchietto selvatico o aneto, semi di finocchio, buccia di limone, salvia, cannella, coriandolo semi  scegliete tra questi o altri aromi che vi piacciono
olio EVO quanto basta

barattoli piccoli a chiusura ermetica

Non c'è paragone, a mio avviso, tra il tonno in scatola e la delicatezza di questo prodotto che, fatto in casa, garantisce una freschezza e un controllo qualità che nessuna scatoletta potrà darvi. Questo tipo di cottura è molto simile all'OLEOCOTTURA, anche se non proprio uguale.
L'unica precauzione da seguire perché il prodotto non si danneggi nella conservazione è seguire scrupolosamente la fase di cottura/sterilizzatura, prepararne solo pochissimi vasetti (che abbiano una durata di 3-4 mesi al massimo) e conservare i vasetti in frigorifero invece che in dispensa. Le conserve sott'olio, infatti, sono molto delicate e potrebbero andare a male se non vengono trattate adeguatamente.
Chi ha la fortuna di abitare nel Sud Italia, in Sicilia soprattutto, non avrà problemi a procurarsi dell'ottimo tonno pescato fresco a prezzi modici: nel Nord non solo è difficile, ma se si trova costa un'esagerazione. La palamita è un pesce azzurro, una specie di tonnetto con carne bianca dal sapore delicato, con pezzature piccole, quindi è l'ideale, e costa pochissimo. Scegliete voi: comunque si possono usare altri pesci, però sempre freschi, dalla carne soda e compatta, non usate i decongelati o i congelati. La preparazione è facile e abbastanza veloce, si impiega più tempo a leggerla che a farla.

Propongo due versioni: una più "sana" perché a basso contenuto di sale, con il risultato di una carne più morbida. L'altra, più saporita, con carne più compatta e asciutta. Io preferisco la prima.

Pulite o fatevi pulire il pesce, Mettete a bollire il vino, l'aceto e gli odori che preferite (niente acqua, per carità): il quantitativo di aceto dipende dai vostri gusti, salate e unite gli odori: fate bollire per  5 minuti perché le spezie estraggano il loro sapore. Poi unite il pesce e lasciatelo scottare per solo 5 minuti. Lasciatelo intiepidire nel liquido, scolatelo, togliete la pelle, pulitelo, e lasciatelo raffreddare bene. Disponetelo su carta da cucina, asciugatelo e poi lasciatelo all'aria per un paio d'ore. Disponetelo a filetti nei vasi, con qualche grano di pepe e una foglia di alloro, versate a filo l'olio fino a coprirli, battete il vasetto per eliminare le bolle d'aria (questo è importantissimo!) poi mettete l'apposita rotellina di plastica che serve a tenere sotto la superficie dell'olio le conserve, chiudete il barattolo ben stretto.
Mettete in una pentola alta i barattoli, copriteli d'acqua già calda - deve superare di almeno 5-6 cm i tappi - portate a ebollizione con un coperchio, fate bollire lentamente per 30 minuti, poi spegnete il fuoco e lasciate raffreddare i vasetti nell'acqua. Infine toglieteli, date un altro giro al tappo perchè sia chiuso benissimo e riponete in frigorifero.

secondo metodo, più saporito:
miscelate  500 g sale grosso e 150 zucchero: formate un letto in una terrina, disponete il pesce, copritelo completamente col resto della miscela. Lasciate in frigorifero 3-4 ore. Il pesce perderà parte dei liquidi, assorbirà più sale, quindi la carne sarà meno morbida e più saporita della precedente. Lavate bene il pesce da tutto il sale: il procedimento continua come sopra.

domenica 9 novembre 2014

Involtini e polpette di pescespada: tradizione siciliana con cottura leggera

100g pesce spada a fettine sottili
1 fetta di pane casareccio secco (o pan carré)
20 g pecorino o parmigiano grattugiato
1 cucchiaio di olive taggiasche denocciolate
1 cucchiaio di capperi salati
2 filetti di acciuga
erbe aromatiche - finocchietto selvatico, o semi di finocchio, prezzemolo
pangrattato
olio evo

Difficilmente una ricetta siciliana può essere dietetica e questa non fa eccezione, ma ogni tanto gli alimenti impanati ci danno un po' di buonumore. Si può diminuire l'uso dell'olio per friggere con un furbissimo trucco: ungete con poco olio e manipolate i vari pezzi, passateli nel pangrattato, poi cuocete in forno ben caldo per 10 minuti. Il sapore rimarrà uguale, ma l'olio usato sarà pochissimo rispetto a quello che ci vuole in padella! Non serve l'uovo perchè il pesce contiene sostanze che fanno "attaccare" il pane.
Se non trovate il finocchietto fresco - presente in tutti i supermercati o coltivato sul terrazzo - usate qualche seme di finocchio oppure le foglioline verdi della verdura fresca: un sapore tipicamente siciliano.

Fate bollire qualche rametto di finocchietto selvatico in acqua salata, per cinque minuti, poi preparate il ripieno tritando nel mixer pane formaggio olive acciughe capperi dissalati prezzemolo e finocchietto. Assaggiate, ma non dovrebbe servire il sale. Prendete una o due fettine di pesce spada e spalmatele con i trito, arrotolate e fermate con uno stecchino. Le rimanenti fettine vanno tritate insieme al ripieno, poi formate le palline, impanate e cuocete col procedimento detto all'inizio . Servite con verdure fresche.

lunedì 29 settembre 2014

insalata di baccalà con verdure

150 g baccalà già ammollato
1 carota
1 patata bollita
2 gambi di sedano
alcune cimette di cavolfiore romano
olio evo aglio sale pepe
finocchietto selvatico, alloro
(semi di girasole)

Ottima insalata da consumare a temperatura ambiente in qualunque stagione: si tratta di un piatto leggero, dietetico e saporito. Da scoprire il cavolfiore crudo, che secondo me è molto più buono, dà croccantezza, non ha l'odore pessimo del cavolo bollito e mantiene intatte le sue preziosissime qualità nutrizionali.

Comprate il baccalà già bagnato e ammollato, che ha già perso tutto il sale: mettetelo a bollire in un court bouillon fatto con un bel ramo di finocchietto selvatico (o semi di finocchio), alloro e uno spicchio d'aglio. Fate bollire per 15 minuti poi sgocciolate e tenete da parte. Nel frattempo tagliate a fettine sottilissime la carota cruda con una mandolina, a pezzetti il sedano crudo e la patata bollita, staccate le cimette più tenere del cavolfiore crudo e condite con olio sale pepe e se vi piace, qualche goccia di limone. Disponete sul piatto l'insalata, il baccalà e un cucchiaino di semi di girasole. Ottima anche un'acciughina sciolta nell'olio di condimento.