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sabato 9 agosto 2014

Verdicchio, un vino bianco speciale dalle Marche

Marco Cingolani,
 Enoteca Settimio a Recanati
Alarico

Verdicchio di Matelica DOC
Azienda vinicola Meraviglia - Matelica (MC)
Vitigno: Verdicchio 100%
Vendemmia: 2011
Gradi: 13%
Giudizio: eccezionale

“Alarico re dei Visigoti, nell'anno del Signore 410, diretto al Sacco di Roma, portò via con sé da queste terre quaranta muli con gerle cariche di barili di vino perché nulla rendeva i suoi guerrieri più bellicosi e più coraggiosi del Verdicchio” così lo storico Cimarelli nel 1600 raccontava la storia di questo vino che unisce “forza ed eleganza, sapidità e bevibilità, maturità e allo stesso tempo freschezza”. Ottenuto da uve molto mature e affinato per diversi mesi, ha un bel colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, è un vino bianco di corpo e ottima struttura, armonico, morbido, sapido, fresco. Sento profumo di frutta matura – ananas, mela e pesca – , miele e fiori zuccherini come l’acacia, leggero retrogusto mandorlato.
Si abbina a piatti di pesce (anche il sushi e il pesce crudo, consiglia l’azienda), primi piatti, ma anche carni bianche,  salumi e formaggi, meglio marchigiani, i pecorini o il famoso ciauscolo, il prosciutto di Carpegna, il salame di Fabriano, la saporitissima coppa con il buonissimo pane cotto a legna e le olive ascolane. Ha ottenuto il premio Douja d’Or nel 2011 e nel 2014. Per me è un vino eccezionale!


Podium
Verdicchio dei castelli di Jesi DOC Classico Superiore
Casa Vinicola Gioacchino Garofoli – Castelfidardo (AN)
Vitigno: Verdicchio 100%
Vendemmia: 2011
Gradi: 14,50
Giudizio: eccellente

Vino bianco strutturato, elegante, dall’intenso profumo di erbe aromatiche, fiori estivi, frutta gialla matura e miele, sapido, minerale, caldo e morbido, di grande persistenza. Colore giallo oro, come l’estate che ricorda immediatamente. La vendemmia è leggermente posticipata, il vino è messo in commercio a due anni dalla vendemmia e sopporta anche 6/10 anni di maturazione in bottiglia. E’ un grande vino pluripremiato: sopporta piatti complessi di pesce e carni bianche, ma secondo me va bene anche da sorseggiare  in momenti di meditazione o di conversazione.

Spumante brut metodo Charmat
Casa Vinicola Gioacchino Garofoli – Castelfidardo (AN)
Vitigno: Verdicchio 100%
Gradi: 10
Giudizio: ottimo


Trasparente e brillante con fine perlage, giallo paglierino chiaro con riflessi verdini, con profumo intenso di mela, pera e pesca bianca con un finale mandorlato: al palato è fresco, molto delicato, piacevolissimo. Splendido aperitivo, si abbina a primi e secondi piatti con verdure o vegetariani, o sobri e leggeri piatti di pesce.

Se vi trovate a Recanati andate nell'enoteca di un simpatico ragazzo, Marco Cingolani, molto esperto, che vi consiglierà per il meglio, anche nel rapporto qualità/prezzo 

Enoteca Settimio
via Campo Boario - Recanati (MC)
tel 071/981529

giovedì 11 aprile 2013

Impariamo a degustare il vino


Ribolla gialla DOC  Collio goriziano
Azienda agricola Fiegl – Oslavia (Go)
Uve: Ribolla gialla 100%                                                      
Vendemmia 2011
Gradazione 12,5
Giudizio: ottimo

La Ribolla gialla è un varietà autoctona di uva le cui prime notizie risalgono al sec XII e proprio a Oslavia dà i migliori risultati.Le condizioni climatiche e le caratteristiche del terreno dei Colli Orientali del Friuli determinano le condizioni di crescita di quest'uva, in perfetta sintesi fra storia, tradizione e identificazione fra vino e territorio. Già nel 1300, quando era un vino conosciuto con il nome di Rabiola, la sua fama giunse anche oltre frontiera, tanto che i cronisti tedeschi ne decantavano le ottime qualità. Alcuni autori descrivono la Ribolla come vitigno importato dai Romani con il nome di Avola, altri la identificano come la Robola coltivata sull'isola greca di Cefalonia, ma la maggior parte degli studiosi è concorde nel ritenere il vitigno di origine friulana. Il nome sembra derivare dallo sloveno Rébula, che in friulano è diventato Ribuele. La Ribolla deve l'origine del proprio nome a un alto contenuto di acido malico che, nei tempi passati, portava il vino a “ribollire” nelle damigiane.
Qui è prodotta da una famiglia di viticoltori che cominciò con la prima vigna nel 1782 e ancora oggi, unendo la tecnologia alla tradizione – anche le uve vengono raccolte a mano-,  produce bottiglie di grande qualità.

Vino bianco secco strutturato, con buon equilibrio, dal colore giallo tendente al dorato. Il profumo intenso ricorda la frutta matura, l’ananas e le erbe di un prato estivo, con essenze scaldate dal sole. Al gusto si presenta di buon tenore alcoolico e di un fresco tendente al morbido, sapido e con la mineralità caratteristica dei terreni del Collio. Ideale l’abbinamento con aperitivi e antipasti, piatti leggeri di carne bianca e piatti importanti di pesce, molluschi, ma anche zuppe e funghi.




Tocià - Rosso delle Venezie IGP Valpolicella
Società agricola Monteci – Fumane (Vr)
Uve: Corvina veronese, Rondinella, Molinara e altri vitigni
Vendemmia 2009
Gradazione:14° 
Giudizio: eccellente


Fin dall’epoca romana la zona del veronese tra la città e il lago di Garda ha avuto una vocazione vinicola: la Valpolicella si chiamava vallis polis cellae,  valle con molte cantine, ma reperti preistorici hanno rilevato la vite già 40.000 anni fa. Oggi la famiglia Righetti, con la Società Monteci, da 4 generazioni porta avanti l’attività nella zona di Pescantina e dintorni utilizzando il microclima che risente del calore e delle brezze del lago e dei terreni particolarmente ricchi.
La Corvina, vino autoctono della zona, nel Tocià viene mescolata con altri vitigni, rifermentata su vinacce di Amarone e di Recioto con la tecnica del “ripasso”. Ne risulta un vino più facile da bere rispetto all’Amarone (altro vino must della zona per cui la Monteci è stata super premiata), ma di gran corpo, vellutato, equilibrato, intenso, persistente al palato. Ha un bel colore rosso rubino scuro, al gusto si presenta caldo e abbastanza morbido, tannico; all’olfatto presenta complesse note floreali e fruttate, con aromi di ciliegie mature e frutti di bosco, rose rosse, confettura e uva passa, un fondo delicatamente speziato. Lo abbinerei a carni, formaggi stagionati, risotti e piatti della cucina veneta.



lunedì 1 aprile 2013

Impariamo a degustare il vino



Questa è una piccola guida per imparare i primi passi della degustazione, senza pretese: sperimentando ci verrà voglia di imparare di più, per bere in modo consapevole, per bere sempre molto poco – che è salutare – ma bene, con solo prodotti di qualità, cercando però di goderle fino in fondo.
La degustazione dei vini è un’esperienza da fare lentamente, coinvolgendo tutti i sensi per scoprire le infinite sfaccettature di un regalo della natura così prezioso. Usiamo quindi
 
·         la vista: limpidezza, colore, brillantezza, viscosità, effervescenza
·         l’olfatto: odore, aroma, profumi
·         il gusto: sapore, sapidità
·         il tatto  sensazioni dovute a sostanze chimiche (astringenza,  morbidezza); termiche ( calore, temperatura); dimensione (corposità); tattili (scorrevole, frizzante, pungente):
Versiamo una piccola quantità di vino nel bicchiere da degustazione – per esempio a tulipano – e concentriamoci per “ascoltare” tutte le sensazioni che provengono dal prodotto.



Esame visivo

Tenendo il calice per la base o per lo stelo roteiamo il vino e osserviamo attentamente

·          il colore: un  vino rosso può essere: porpora, rubino, rosso granato, rosso aranciato. Un  vino bianco può essere:  giallo verdolino, giallo paglierino, giallo dorato, giallo ambrato. Un  vino rosato può essere: rosa tenue, rosa cerasuolo, rosa chiaretto
·         La limpidezza: cioè la trasparenza e l’eventuale presenza di sostanze in sospensione. Un vino può essere velato ( spesso i vini biologici e biodinamici), abbastanza limpido, limpido, cristallino, brillante.
·          l’effervescenza se il vino è spumante osserviamo il perlage, cioè la presenza di bollicine – il vino è di qualità quando le bollicine sono numerose, fini e persistenti.
·         la fluidità: facendo roteare il vino nel bicchiere si formeranno gocce e archetti che ci dicono se il vino ha prevalenza di alcool – archetti piccoli – o di glicerolo – archetti larghi, determinando così, già visivamente, la minore o maggiore morbidezza del vino.


Esame olfattivo

Ora annusiamo con concentrazione, roteando il vino nel calice: verifichiamo prima

·         La franchezza: controlliamo cioè che nel vino non siano presenti odori estranei – per es. odore di tappo.
·         La finezza, intensità e persistenza dei profumi 
·         Il bouquet del vino, cioè l’insieme degli odori presenti. Sono molti e un “naso” raffinato può trovarne davvero tanti con mille sfumature. Un principiante arriverà con la pratica a definire la grande complessità  dei vini, anche se molto dipende dalla sensibilità individuale. Alcune famiglie di odori sono caratteristiche di alcuni vitigni. Ispirandovi alla tabella qui sotto esercitatevi a scoprire gli odori presenti nel vostro bicchiere.

Tabella delle famiglie di odori

·         Floreale – acacia, sambuco, rosa violetta, geranio ,fiori d’arancio, tiglio, fiori di campo…..
·         Fruttato –frutti di bosco, frutti rossi, ciliegia, mora, lampone, prugna, mela, fragola, pera, agrumi, frutti esotici, albicocca, melograno….
·         Frutti secchi e confetture – prugna secca, fico secco, frutta cotta, noce, mandorla, nocciola, uva passa, confetture di prugne, albicocche, ciliegie……
·         Erbaceo- erba, foglie, fieno, mallo di noce, sottobosco, fungo, foglia di pomodoro, muschio, frutta acerba, verdure…..
·         Vinoso- odore di mosto fresco e di vino appena fatto
·         Speziato- pepe nero, rosa o verde, anice, chiodi di garofano, liquirizia, cannella, noce moscata, vaniglia, zenzero….
·         Erbe aromatiche –salvia, aneto, finocchio, alloro, origano, timo, basilico, foglie di tè, ginepro, pino, maggiorana, menta, rosmarino, lavanda…..
·         Etereo – cera, sapone, smalto, caramella, altri odori chimici
·         Animali- cuoio, pelliccia, ambra, selvaggina sudore, selvatico, pellame, piume, pipì di gatto
·         Tostato- caffè, cacao, caramello, pane tostato, cioccolato, mandorla tostata, affumicato….
·         Altro- miele, tabacco, crosta di pane, farina, lievito burro, formaggio, aceto, medicinale, zolfo, plastica, legno di quercia


Esame gustativo

La nostra lingua percepisce 4 sapori fondamentali grazie ai recettori dislocati in 4 aree precise:
il dolce, sulla punta della lingua; l’acido, ai lati e al centro; il salato/sapido, ai lati e nella parte posteriore (si nota perché aumenta la salivazione; l’amaro, al centro posteriore.

I parametri per definire l’analisi gustativa sono i seguenti

·         Struttura, la valutazione globale del vino
·         Equilibrio, deriva dalla complessa interazione tra le parti dure del vino – acidi, tannini e minerali – e le parti morbide –zuccheri, alcoli e polialcoli
·         Armonia  identifica l’equilibrio percepito tra morbidezza, tannicità e acidità
·         Intensità, cioè l’insieme delle percezioni sensoriali positive
·         Persistenza gustativa, è l’insieme delle componenti gustative e olfattive rispetto alla loro durata in bocca, circa dai 2 agli 8 secondi

·         Corpo, cioè la consistenza del vino, dato dall’”effetto di peso sulla lingua”. Un vino può essere magro, debole, di corpo, robusto, pesante. Va valutato tenendo conto dell’equilibri tra le parti dure e morbide di un vino
·         Alcolicità, cioè l’effetto di maggior o minor calore (pseudocalore), di freschezza e vivacità. Un vino può essere leggero, poco caldo, abbastanza caldo, caldo, alcoolico.
·         Morbidezza , è l’effetto dato dalla presenza di polialcoli, cioè glicerina. Un vino può essere: spigoloso, poco morbido, abbastanza morbido, morbido, pastoso
·         Acidità –fornita dalla presenza di acidi nell’uva(tartarico, malico, citrico), dell’uva fermentata(lattico, succinico)e volatili (acetico).  Danno un effetto di salivazione, di pulizia della lingua. Un vino può essere: piatto, poco fresco, abbastanza fresco, fresco, acidulo.
·         Tannicità – dato dalla qualità dell’uva o dal passaggio in botte, i tannini, polifenoli, sono responsabili dell’effetto astringente, di pulizia della bocca con sensazione di asciuttezza. E’ caratteristica dei vini rossi soprattutto se passati in botte o barrique.
·         Mineralità- data dalla presenza dei sali minerali, dà una sensazione di sapidità che crea un effetto salivazione. E’ particolarmente evidente nei vitigni che crescono in zone vicino al mare o su terreni molto ricchi di sali minerali. Un vino può essere: scipito, poco sapido, abbastanza sapido, sapido, salato
·         Dolcezza – data dalla presenza di zuccheri. Un vino può essere: secco, abboccato, amabile, dolce, stucchevole

( N.B.: le 5 caratteristiche definite vanno dalla minore alla maggiore: la prima e la quinta  delimitano di solito caratteristiche di scarsa qualità).

Esame tattile

In funzione della composizione chimica del vino si possono percepire altre sensazioni nell’analisi di un vino

·         Il pizzicore, la pungenza - si percepisce negli spumanti per la presenza di anidride carbonica
·         Il calore - dato dalla presenza di alcol: se la gradazione è alta si può arrivare fino al bruciore
·         L’astringenza- causata dalla presenza di tannini. Riducono la salivazione, danno una sensazione di attrito, di ruvidità, di amarognolo: provengono dai vinaccioli, dai raspi e dalle bucce, come dal legno delle botti e dei barrique. Si ammorbidisce con l’invecchiamento ed è un fattore importante per la maturazione dei vini.

Se la temperatura di servizio diminuisce aumentano le sensazioni di acidità e freschezza e aumenta la sensazione di tannicità. Se la temperatura di servizio aumenta, aumenta anche la sensazione di dolcezza e alcolicità.



martedì 4 dicembre 2012

Degustazione di vini eccellenti

Il vino è un prezioso alimento denso di  valenze nutrizionali ma anche di significati simbolici e storici. E' sempre stata la bevanda potente e pericolosa che nei riti e nei miti antichi trasportava in una dimensione diversa da quella terrena: nei paesi Mediterranei, analogamente a erbe e droghe usate da altri popoli, espandeva la coscienza, faceva vedere “oltre” e metteva in comunicazione col divino, anzi, faceva in modo che il divino stesso facesse parte dell’uomo, possedendolo: pensiamo ai riti Dionisiaci dei greci, Bacco per i romani, ma anche al significato del bere il Sangue di Cristo per i cristiani.
Parleremo di vino perchè in una alimentazione corretta è bene assumerlo in piccola quantità ma di ottima qualità: questo vuol dire anche imparare a degustarlo, cogliendone la ricchezza dei profumi e dei sapori, apprezzando il lavoro incredibile che si nasconde dietro ogni bottiglia. E' importante imparare a non trangugiare la bevanda, ma gustarla centellinandola, con piacere,  così ne basterà una piccola quantità per completare un pasto con grande soddisfazione: coinvolgiamo tutti i sensi per apprezzare un dono così prezioso  della Natura.
Ho degustato questi tre vini e li segnalo tutti per la loro ottima qualità, davvero a cinque stelle: sono ideali per accompagnare il pranzo di Natale e Capodanno. 

Oltrepo Pavese Riesling DOC
Campo della Fojada
Azienda agricola Travaglino - Calvignano (Pv)
Uve: Riesling renano 80% + Riesling italico 20%
Vendemmia 2011
Gradazione: 13,5°
Giudizio: eccellente

Vino bianco secco di grande struttura, molto fine e armonico, di colore giallo paglierino tendente al dorato, con profumi intensi, floreali e fruttati di biancospino, mela e pompelmo rosa, e una nota raffinata di mandorla fresca. Al gusto è persistente ma discreto, con sensazioni calde e morbide, equilibrate con note piacevolmente fresche, con buona sapidità e buon corpo. Indicato per un aperitivo importante o primi piatti, si abbina a crostacei, molluschi, carni bianche, formaggi freschi.                       

Monferrato Rosso DOC
Il Bacialè
Azienda Braida di Giuseppe Bologna - Rocchetta Tanaro
Uve: Barbera 60% + Pinot Nero 20% + Merlot 10% + Sauvignon 10%
Vendemmia: 2010
Gradazione: 14,5°
Giudizio: eccellente

Il nome in dialetto deriva da “sensale di matrimoni” in quanto sposa uve di diversa varietà. Vino rosso fine, elegante e complesso, color rubino con sfumature granato, brillante. Ha profumi intensi, con note austere; si riconoscono viola, prugna secca, mirtillo e mora, note speziate di ginepro e pepe. Al gusto è secco, caldo e abbastanza morbido, tannico e sapido, di corpo robusto. Si accompagna a carni bianche e rosse, formaggi di media stagionatura, antipasti all’italiana.
Giacomo Bologna è famoso per aver nobilitato e raffinato dal 1990 la Barbera, che in passato era vino di scarsa qualità: della sua azienda famosa e pregiata è la Barbera “Bricco dell’Uccellone”.


Moscato d’Asti DOP
Saracco
Azienda agricola Paolo Saracco – Castiglione Tinella (Cn)
Uve: 100% Moscato
Vendemmia: 2012
Gradazione: 5°
Giudizio: eccellente

Vino bianco aromatico, che deriva da un’uva, autoctona delle colline tra Langhe e Monferrato, che contiene già tutti i profumi che si ritrovano nel vino. Ha un colore giallo paglierino con riflessi verdolino, limpido, con perlage fine. Ha un profumo delicato, fine ed elegante, persistente, con aromi di fiori d’arancio, pesca, tiglio, timo e salvia, vaniglia e miele. Le sensazioni dolci sono ben equilibrate da una leggerissima, piacevole acidita'  e dagli aromi fruttati tipici dell'uva moscato. Si abbina ai dolci, al panettone e si sposa anche al dolce-piccante del gorgonzola lodigiano. Il moscato va sempre bevuto entro un anno dalla vendemmia.