Questa è
una piccola guida per imparare i primi passi della degustazione, senza pretese:
sperimentando ci verrà voglia di imparare di più, per bere in modo consapevole,
per bere sempre molto poco – che è salutare – ma bene, con solo prodotti di qualità, cercando però di goderle fino in fondo.
La
degustazione dei vini è un’esperienza da fare lentamente, coinvolgendo tutti i
sensi per scoprire le infinite sfaccettature di un regalo della natura così
prezioso. Usiamo quindi
·
la
vista:
limpidezza, colore, brillantezza, viscosità, effervescenza
·
l’olfatto: odore, aroma, profumi
·
il
gusto: sapore,
sapidità
·
il
tatto sensazioni dovute a sostanze chimiche (astringenza, morbidezza); termiche ( calore, temperatura);
dimensione (corposità); tattili (scorrevole, frizzante, pungente):
Versiamo
una piccola quantità di vino nel bicchiere da degustazione – per esempio a
tulipano – e concentriamoci per “ascoltare” tutte le sensazioni che provengono
dal prodotto.
Esame visivo
Tenendo il
calice per la base o per lo stelo roteiamo il vino e osserviamo attentamente
·
il colore: un vino rosso può essere: porpora, rubino, rosso granato, rosso aranciato. Un vino bianco può essere: giallo verdolino, giallo
paglierino, giallo dorato, giallo ambrato. Un vino rosato può essere: rosa tenue, rosa cerasuolo, rosa chiaretto
·
La
limpidezza:
cioè la trasparenza e l’eventuale presenza di sostanze in sospensione. Un vino
può essere velato ( spesso i vini
biologici e biodinamici), abbastanza limpido, limpido, cristallino, brillante.
·
l’effervescenza se il vino è spumante osserviamo il perlage,
cioè la presenza di bollicine – il vino è di qualità quando le bollicine sono
numerose, fini e persistenti.
·
la
fluidità:
facendo roteare il
vino nel bicchiere si formeranno gocce e archetti che ci dicono se il vino ha
prevalenza di alcool – archetti piccoli – o di glicerolo – archetti larghi,
determinando così, già visivamente, la minore o maggiore morbidezza del vino.
Esame olfattivo
Ora annusiamo con concentrazione,
roteando il vino nel calice: verifichiamo prima
·
La
franchezza:
controlliamo cioè che nel vino non siano presenti odori estranei – per es.
odore di tappo.
·
La
finezza, intensità e persistenza dei
profumi
·
Il bouquet del vino, cioè
l’insieme degli odori presenti. Sono molti e un “naso” raffinato può trovarne
davvero tanti con mille sfumature. Un principiante arriverà con la pratica a
definire la grande complessità dei vini,
anche se molto dipende dalla sensibilità individuale. Alcune famiglie di odori
sono caratteristiche di alcuni vitigni. Ispirandovi alla tabella qui sotto
esercitatevi a scoprire gli odori presenti nel vostro bicchiere.
Tabella delle famiglie di odori
·
Fruttato
–frutti di bosco, frutti rossi, ciliegia, mora, lampone,
prugna, mela, fragola, pera, agrumi, frutti esotici, albicocca, melograno….
·
Frutti
secchi e confetture – prugna secca, fico secco, frutta
cotta, noce, mandorla, nocciola, uva passa, confetture di prugne, albicocche,
ciliegie……
·
Erbaceo-
erba, foglie, fieno, mallo di noce, sottobosco, fungo, foglia di pomodoro,
muschio, frutta acerba, verdure…..
·
Vinoso-
odore di mosto fresco e di vino appena fatto
·
Speziato-
pepe nero, rosa o verde, anice, chiodi di garofano, liquirizia,
cannella, noce moscata, vaniglia, zenzero….
·
Erbe
aromatiche –salvia, aneto, finocchio, alloro,
origano, timo, basilico, foglie di tè, ginepro, pino, maggiorana, menta,
rosmarino, lavanda…..
·
Etereo
– cera, sapone, smalto, caramella, altri odori chimici
·
Animali-
cuoio, pelliccia, ambra, selvaggina sudore, selvatico,
pellame, piume, pipì di gatto
·
Tostato-
caffè, cacao, caramello, pane tostato, cioccolato, mandorla tostata,
affumicato….
·
Altro-
miele, tabacco, crosta di pane, farina, lievito burro,
formaggio, aceto, medicinale, zolfo, plastica, legno di quercia
Esame gustativo
La nostra
lingua percepisce 4 sapori fondamentali grazie ai recettori dislocati in 4 aree
precise:
il dolce, sulla punta della lingua; l’acido,
ai lati e al centro; il salato/sapido, ai lati e nella
parte posteriore (si nota perché aumenta la salivazione; l’amaro, al centro
posteriore.
I parametri
per definire l’analisi gustativa sono i seguenti
·
Struttura, la valutazione globale del vino
·
Equilibrio,
deriva dalla
complessa interazione tra le parti dure del vino – acidi, tannini e minerali –
e le parti morbide –zuccheri, alcoli e polialcoli
·
Armonia
identifica l’equilibrio percepito tra morbidezza,
tannicità e acidità
·
Intensità,
cioè l’insieme
delle percezioni sensoriali positive
·
Persistenza
gustativa, è
l’insieme delle componenti gustative e olfattive rispetto alla loro durata in
bocca, circa dai 2 agli 8 secondi
·
Corpo, cioè la consistenza del vino, dato
dall’”effetto di peso sulla lingua”. Un vino può essere magro, debole, di corpo, robusto, pesante. Va valutato tenendo
conto dell’equilibri tra le parti dure e morbide di un vino
·
Alcolicità,
cioè l’effetto
di maggior o minor calore (pseudocalore), di freschezza e vivacità. Un vino può
essere leggero, poco caldo, abbastanza
caldo, caldo, alcoolico.
·
Morbidezza
, è l’effetto
dato dalla presenza di polialcoli, cioè glicerina. Un vino può essere: spigoloso, poco morbido, abbastanza morbido,
morbido, pastoso
·
Acidità
–fornita dalla
presenza di acidi nell’uva(tartarico, malico, citrico), dell’uva
fermentata(lattico, succinico)e volatili (acetico). Danno un effetto di salivazione, di pulizia
della lingua. Un vino può essere: piatto, poco fresco, abbastanza fresco,
fresco, acidulo.
·
Tannicità
– dato dalla
qualità dell’uva o dal passaggio in botte, i tannini, polifenoli, sono responsabili
dell’effetto astringente, di pulizia della bocca con sensazione di asciuttezza.
E’ caratteristica dei vini rossi soprattutto se passati in botte o barrique.
·
Mineralità- data dalla presenza dei sali
minerali, dà una sensazione di sapidità che crea un effetto salivazione. E’
particolarmente evidente nei vitigni che crescono in zone vicino al mare o su
terreni molto ricchi di sali minerali. Un vino può essere: scipito, poco sapido, abbastanza sapido, sapido, salato
·
Dolcezza
– data dalla
presenza di zuccheri. Un vino può essere: secco,
abboccato, amabile, dolce, stucchevole
Esame tattile
In funzione
della composizione chimica del vino si possono percepire altre sensazioni
nell’analisi di un vino
·
Il
pizzicore, la pungenza - si
percepisce negli spumanti per la presenza di anidride carbonica
·
Il
calore - dato
dalla presenza di alcol: se la gradazione è alta si può arrivare fino al
bruciore
·
L’astringenza- causata dalla presenza di tannini.
Riducono la salivazione, danno una sensazione di attrito, di ruvidità, di
amarognolo: provengono dai vinaccioli, dai raspi e dalle bucce, come dal legno
delle botti e dei barrique. Si ammorbidisce con l’invecchiamento ed è un
fattore importante per la maturazione dei vini.
Se la temperatura
di servizio diminuisce aumentano le sensazioni di acidità e freschezza
e aumenta la sensazione di tannicità. Se la temperatura di servizio aumenta,
aumenta anche la sensazione di dolcezza e alcolicità.
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