sabato 29 marzo 2014

Focaccia al formaggio di Recco e monte di Portofino: itinerario slow and easy con ricetta IGP

La FOCACCIA DI RECCO è una poesia gastronomica inimitabile, unica, come unico è il luogo dove è stata inventata in tempi lontanissimi, in vista del paesaggio fantastico del parco terrestre e marino del Monte di Portofino e del Golfo Paradiso, famosi in tutto il mondo. 
il Monte di Portofino da Recco
Una gita a Recco vale assolutamente per la sosta gastronomica. Il paese non è certo all’altezza dei suoi bellissimi vicini, dato che è stato bombardato e più volte distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale: per smaltire il cibo, una passeggiata sul lungomare di Camogli, Portofino, Santa Margherita sarà il coronamento di una giornata speciale. Oppure ci si può cimentare lungo i sentieri del Monte di Portofino seguendo gli itinerari consigliati dall'Azienda del Turismo che trovate sulle cartine e sul web  http://www.parcoportofino.it/  Si può camminare da un'ora e mezza a 4 ore, da 3 a 13 km, con bellissimi panorami. I più pigri possono prendere una barca e visitare la splendida abbazia di San Fruttuoso (secc.X-XVI).
L'Abbazia di san Fruttuoso 
Portofino

La focaccia al formaggio di Recco dal 2013 ha ottenuto il marchio europeo IGP (Indicazione Geografica Protetta) ed è la prima specialità tutelata al mondo che può essere prodotta nei ristoranti e negli asporti, oltre che nei panifici.
E’ un prodotto diverso da qualsiasi altra focaccia analoga che si possa fare in tutto il mondo, e si mangia solo lì, solo a Recco, e basta. Esagerato? Assolutamente no. Qui di seguito ne ho copiato fedelmente il disciplinare (quello semplificato) che si può fare anche a casa, ma a Recco usano forni potentissimi e caldissimi, la crescenza è fatta apposta per coloro che si fregiano del marchio IGP – un ristoratore mi ha detto che è molto acidula e non è neppure buona da mangiare così com’è, ma è fatta apposta per essere cotta e ottenere proprio quel sapore particolare -. Tirare la sfoglia trasparente come carta velina così da poter vedere la mano attraverso è facile a dirsi ma quasi impossibile a farsi. E bisogna mangiarla bollente, appena sfornata e usare prodotti liguri del territorio! Però seguendo le istruzioni che vengono addirittura dal Consorzio per  la tutela del prodotto potremo provare a fare una focaccia solo vagamente SIMILE.

Tognazzi e Vianello nella cucina di ö Vittorio
con Nonno Luigi
E’ un prodotto molto antico, esistente già all’epoca delle crociate, quando gli abitanti nascosti sulle montagne per difendersi dalle incursioni saracene, usavano i prodotti disponibili, farina, acqua, olio e giuncata cuocendo poi sulla pietra di ardesia nera locale. Nell’Ottocento i cinque forni del paese proponevano la specialità – il forno Moltedo esiste ancora oggi - e alla fine del secolo, quando cominciarono ad aprire le trattorie, si serviva la focaccia nel periodo dei morti. Divenne famosa negli anni ’50 con il turismo: molti personaggi famosi si fecero fotografare mentre mangiavano con gusto, Aldo Fabrizi – che scappava a rimpinzarsi dalla clinica di Uscio, famosa per far dimagrire anche i peggiori obesi -, Walter Chiari che cercava di impararne i segreti, Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello in cucina col nonno Luigi, Gino Bramieri, noto goloso e altre star dell’epoca, le cui fotografie fanno bella mostra nel ristorante “ ö Vittorio” (vedi sotto la mia scheda).


Dal 1955 si festeggia la “Festa della focaccia” e da allora si ripete ogni anno, a giugno, con degustazioni gratuite del prodotto in piazza.
  
Non dimenticate che la mattina in Liguria si mangiano le focacce lisce o con le cipolle, le migliori che abbia mai assaggiato in Italia, e molti le “pucciano” nel cappuccino (io non ce la faccio). Quasi ovunque sono buonissime, ma col mio solito fiuto da golosa ne ho scovato una super passeggiando sul lungomare di Camogli, dopo una puntatina sulla spiaggia dove trovate pane, ottime focacce e dolci camogliesi.

Panificio “In sciò canto
Piazza al porto, salita Priaro 1 – Camogli
Tel 0185-770509

Potete fermarvi nei ristoranti dove vado di solito quando passo di là (per fortuna spesso!) e mi organizzo per capitare all’uscita dell’autostrada, guarda caso, all’ora di pranzo o di cena: quella focaccia è peggio di una droga, dà dipendenza! Sono tutti e tre vicini, sulla strada che porta al casello autostradale in un paio di chilometri, quindi nell’entroterra, non in riva al mare, ma sulla via che porta in montagna.
Mi sono sempre limitata a questi tre ristoranti che segnalo, non ho esplorato oltre, anche perché lì la trovo talmente sublime che non so scegliere qual è la migliore, forse dovrebbero farmi fare un assaggio comparato. Per sfortuna o per fortuna abito a 180 km di distanza!
Di solito dopo una porzione non ho più granché fame, ma ovviamente non ho resistito alla tentazione di gustare altri piatti i tre ristoranti servono altri piatti stupendi e pesce delizioso.

Ristorante Manuelina
Via Roma, 296  -  Recco
Tel. 0185.74128 – 0185.720779
chiuso il mercoledì

E’ il più famoso, e, ristrutturato di recente, è un ambiente raffinato che offre piatti eccezionali presentati in modo elegante anche dal punto di vista estetico. Cucina creativa e tradizionale rinnovata oltre alla immancabile focaccia, prodotti di altissima qualità, del territorio giustificano prezzi un po’ più alti della media. Frequentato da personaggi del cinema, dello spettacolo e dell’arte, ha ispirato D’Annunzio che  ha scritto” “Io scrissi “Il piacere” e Voi me l’avete servito“ e Umberto Eco che ne “Il Pendolo di Focault” dice: “Prima di Uscio c’è Manuelina, che ha dodici stelle sulla Michelin, tutto il pesce che vogliamo. Manuelina era pieno, con una fila di clienti che guatavano i tavoli dove stava arrivando il caffè”.
Questo ristorante ha una antica tradizione: fu fondato dalla bisnonna Manuelina nel 1885 che aprì la sua osteria sulla strada che da Recco porta a Uscio, sui monti. Dopo gli anni ’50 la tradizione fu portata avanti dai discendenti e divenne il punto di riferimento per i gourmet della zona e della “Genova bene”. Dopo il 2000 l’attività si sviluppa: accanto al Ristorante viene aperto l’albergo a 4 stelle Manuelina La Villa, il banqueting  Feste & Ricevimenti e il Manuelina Store dedicato ai prodotti enogastonomici e, naturalmente, l’immancabile Focacceria un ambiente diverso dal ristorante, easy, semplice ed economico, anche per pranzi veloci.

Focacceria Manuelina
Via Roma 296 - Recco
Tel.  0185.74128 - 720779
Chiuso il lunedì


 









Ristorante da ö Vittorio
via Roma 160 - Recco
tel. 0185-75896 / 327-7152749
www.daovittorio.it

Locale Storico d'Italia, fondato nell'Ottocento e portato avanti da quattro generazioni, il ristorante è un piacevole susseguirsi di sale dalle caratteristiche diverse, molto confortevoli, per ogni stagione. Focaccia super e piatti di ogni genere sempre curatissimi, ottimo il servizio. Molto comodo l'albergo, tre stelle, con camere rinnovate, di diversa tipologia, più o meno grandi, in stagione è indispensabile prenotare.
Gino Bramieri da ö Vittorio
La galleria dei personaggi famosi che si sono susseguiti nel locale è inesauribile: oltre alle foto esposte nel ristorante potete sfogliare l'album che c'è nel sito, davvero interessante e divertente.









il "cappon magro" del Vitturin

Vitturin 1860
Via dei Giustiniani 48
Tel. 0185-720225 / 349-7049997

I titolari sono simpaticissimi e disponibili, la focaccia ottima, gli altri piatti invitanti, freschi e cucinati in modo ottimo, pesci sempre, ma l’ultima volta, a settembre 2014, ho mangiato ottime cappelle di porcini cotti al forno con patate. Il locale è piacevole anche se un po’ datato, con una interessante antica ruota che porta i piatti dalla cucina alla sala: i prezzi sono giusti, adeguatissimi alla qualità dei cibi e del servizio.





ESTRATTO DAL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA FOCACCIA DI RECCO I.G.P col formaggio
Fonte: Consorzio Focaccia di Recco col Formaggio 
www.focacciadirecco.it

(per una teglia di “Focaccia di Recco col formaggio”diametro cm 60 da 10 porzioni circa)
500 gr. di Farina di grano tenero tipo “00” di forza o in alternativa farina tipo “Manitoba”.
50 gr. di olio extra vergine d’oliva italiano
Acqua naturale
Sale fino
1 kg. di Formaggio fresco

Si lavorano assieme farina di grano tenero tipo “00” (o farina tipo “Manitoba”), acqua, olio extravergine di oliva italiano e sale sino ad ottenere un impasto morbido e liscio. Terminata l’operazione, si lascia riposare l’impasto per almeno 30 minuti a temperatura ambiente, coperto da un telo di tessuto naturale oppure in appositi contenitori alimentari a norma di legge. Si suddivide poi l’impasto in porzioni corrispondenti alle esigenze di impiego mantenendolo in condizioni igieniche ottimali.
Si preleva una porzione di impasto e la si tira. Quindi si procede manualmente allargando la pasta con un movimento rotatorio, posizionando le mani sotto alla sfoglia, fino a renderne lo spessore inferiore al millimetro, e avendo cura di non provocare perforazioni della superficie. Si adagia la sfoglia ottenuta nella teglia di cottura, precedentemente unta con olio extravergine di oliva italiano.
Si adagia sulla sfoglia il Formaggio fresco distribuendolo in piccoli pezzi della grandezza pari a quella di una noce così da coprire in maniera omogenea tutta la superficie. Si procede alla lavorazione dell’impasto rimanente, per ottenere un secondo strato di sfoglia delle dimensioni pari al precedente, che sarà ulteriormente lavorato fino a renderlo sottile, quasi trasparente, e sarà successivamente adagiato sulla base già coperta dal Formaggio.
Si saldano, schiacciandoli, i bordi sovrapposti delle due sfoglie per impedire la fuoriuscita del Formaggio durante le operazioni di cottura. Eventuali lembi di impasto in eccesso potranno essere rimossi con l’ausilio di un coltello o di altro strumento.Con le dita si pizzica in più punti la sfoglia superiore, formando dei fori.
Si cosparge la “Focaccia di Recco col formaggio” con un filo di olio extravergine di oliva italiano ed, eventualmente, con una spolverizzata di sale. La cottura deve avvenire in forni alla temperatura compresa tra 270° e 320°C per 4-8 minuti, fino a quando la superficie del prodotto non avrà assunto un colore dorato, con bolle o striature marroni nella parte superiore. Il forno deve essere regolato in modo che la parte inferiore sia più calda della superiore. E’ escluso ogni trattamento di pre-cottura, surgelazione, congelazione o altra tecnica di conservazione.

ATTENZIONE

Su migliaia di siti Internet circolano “ricette” che prevedono l’utilizzo di prodotti inadeguati per la preparazione di una focaccia col formaggio simile a quella prodotta dai nostri associati.Tra gli errori più frequenti l’utilizzo di lievito, mescolare il latte con il formaggio, utilizzare la prescinseua – la cagliata è troppo liquida ed acida – il pane carasau, utilizzare vino nell’impasto, zucchero e tante altre versioni “pressapochistiche” di preparazione del nostro prodotto più famoso. Per una buona focaccia “casalinga” seguite le istruzioni del disciplinare il risultato sarà una buona focaccia col formaggio (non DI RECCO, quella la gustate solo da noi… naturalmente) con due sole differenze, il forno di casa cuoce a temperatura più bassa “asciugando” la vostra focaccia e, cosa indispensabile, avere il formaggio adeguato (il nostro viene prodotto esclusivamente per i nostri associati) nel vostro caso consigliamo una buona crescenza .Infine il successo di questo nostro prodotto ha “creato” un grande numero di “maestri focacciai” che propongono in varie piazze la Focaccia di Recco senza rappresentare in alcun modo la tradizione storica, i locali ed i personaggi che rendono ancor oggi questo prodotto inimitabile, allora per tutti i consumatori più esigenti un solo consiglio: diffidate delle imitazioni.

PER IL TESTO DELLA RICETTA Fonte: Consorzio Focaccia di Recco col Formaggio    
www.focacciadirecco.it      Tel. 0185-730748