Antibatterico e disinfettante intestinale usato in altri tempi prima degli antibiotici, ma ancora oggi nei paesi del Terzo Mondo, digestivo e stimolante le funzioni epatiche e biliari – come tale non va usato da chi soffre di calcoli biliari. Studi recenti hanno dimostrato che l’uso della tintura madre in gocce o dell’estratto secco in capsule è attivo contro l’helicobacter pilori, uno dei responsabili di ulcere, gastriti, esofagiti.
Nella medicina tradizionale cinese è usato come “riscaldante” quando si prende freddo, come antiinfiammatorio in caso di raffreddori (ottimo coadiuvante il decotto con un pezzetto di rizoma fresco bollito in acqua per 20 minuti e dolcificato col miele, è buonissimo di sapore oltretutto). Interessante l’uso come antinausea: si è dimostrato che ha la stessa efficacia della difenidramina, uno degli antiemetici chimici più usati soprattutto per il mal di mare, aria, auto e per la nausea in gravidanza.
Una divertente curiosità: il medico arabo Avicenna nel medioevo lo consigliava mischiato al miele come il viagra dei nostri giorni.
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