giovedì 2 giugno 2016

Il mio pane fatto con lievito madre


il pane ben cotto!
Preparare il pane è secondo me una delle cose più complesse, ma anche più soddisfacenti della cucina.
Legato a riti ancestrali, sacri, da diecimila anni il pane è la base dell’alimentazione: tra le mani delle donne si forma da una materia viva e come tale risente di tanti elementi diversi, dalle materie prime, dalla temperatura dell’aria, all’umidità, al tempo che gli dedichiamo al ph e al calore delle nostre mani.
Ci vuole tempo e pazienza, molta, e a mio avviso il pane ci insegna che la fretta non è il tempo giusto per creare un alimento così importante, vitale, come non è il tempo giusto per vivere al meglio.
Se volete proprio correre usate il lievito istantaneo, immediato, o il lievito di birra che vi produce il pane anche in due ore: ma non è la stessa cosa, tanto vale andare dal fornaio più vicino..

Se mangiando il pane avete disturbi gastrici, vi sentite gonfie, con problemi  intestinali, non digerite o avete acidità, niente paura non siete intolleranti, avete mangiato solo un pane di cattiva qualità (a meno che non siate celiaci, ma quella è una malattia seria, e non c’entra col nostro discorso).
Con il lievito madre, o pasta acida, non si hanno questi problemi, anzi! Oltre a digerirlo perfettamente, ha un alto potere saziante e migliora il transito intestinale soprattutto se userete farina integrale e semi.

Qualcuno mi dirà che non ha proprio tempo: ma ci sono alcuni trucchi per dedicare davvero poco e fare il pane una volta alla settimana nella dose giusta per i bisogni della famiglia. Ma bisogna organizzarsi.
Seguite i miei consigli e imparate a “sentire” il pane che si forma, e facendolo troverete il ritmo giusto e imparerete dagli errori. Non scoraggiatevi, praticate e vedrete che tutta la famiglia ne avrà beneficio!
Dopo molte prove da autodidatta, non sempre riuscite, lo confesso, il metodo mi è stato insegnato dal miglior panettiere di Legnano, con alcuni trucchi che vi svelo per facilitarvi l’opera. Scrivere tutto è lunghissimo, ma vedrete che il risultato compenserà la pazienza che avrete avuto, sia nel leggere che nel fare!

Lievito madre
200 g farina integrale  biologica
oppure tipo 2 semintegrale  
oppure semola di grano duro Senatore Cappelli
100 g acqua q.b.

Attenzione. Comprate farina biologica di qualità, fa la differenza! E usate sempre la stessa farina per tutto il procedimento iniziale.

Fase di fermentazione
lievito madre: fluido con bollicine di fermentazione
Mescolate i due ingredienti, farina e acqua: l’impasto deve essere fluido, quindi regolatevi con l’acqua. Mettete in una ciotola e coprite con un asciugamano bagnato e strizzato.
Lasciate in cucina o in un luogo non troppo caldo (non deve superare i 25°) per almeno 12-15 giorni, controllando ogni due o tre giorni la fermentazione, cambiando il canovaccio perché deve sempre essere umido (ciò favorisce non solo i batteri della fermentazione, ma anche le muffe).
Importante: la temperatura esterna influisce sulla fermentazione, in estate mettete la ciotola in cantina o in un luogo fresco, o in frigo nel cassetto della verdura.In un ambiente con temperatura superiore a 25° facilmente diventerà molto acido in fretta e sarà da buttare... Ogni tanto annusate l’impasto, l’odore col passare dei giorni diventerà acido, ma gradevole: se doveste sentirlo troppo forte è ora di aggiungere un paio di cucchiai di farina, un paio di acqua e mescolare. I fermenti devono “mangiare” la farina!
Trascorso il periodo della fermentazione avrete una massa fluida piacevolmente acida.

Rinfresco
Pesatela e unite lo stesso quantitativo di farina, metà del suo peso in acqua e mescolate; se necessario aggiungete acqua fino ad avere una bella fluidità. Versate tutto in un contenitore di vetro o di plastica con coperchio e mettete in frigorifero: dopo tre-quattro giorni aprite, guardate se sulla superficie si sono formate alcune bollicine e annusate, l’odore deve essere acido, ma gradevole.
Unite tre cucchiai di farina e un po’ acqua, lasciate per un’ora a temperatura ambiente e rimettete in frigorifero. Ripetete questo procedimento che si chiama rinfresco fino a quando deciderete di fare il pane, ma già ora la vostra pasta madre è pronta.
Se col tempo l’impasto sarà troppo abbondante, potrete surgelarne una parte o regalarlo alle amiche.

Il pane
Mille sono i modi di fare il pane ma questo è la base: assomiglierà al pane pugliese, con la mollica morbida ma consistente e la crosta molto croccante. Una delizia.
Pesate la vostra pasta madre, metà dose rimettetela in frigorifero dopo aver fatto un rinfresco per la prossima volta, l’altra metà usatela come lievito per il vostro pane.

l'impasto prima della lievitazione in caldo
300 g pasta madre
600 g di farina + quello che servirà
300 g di acqua
Sale
3 cucchiai di olio evo

Farina
Potete mescolare la pasta madre integrale con la farina integrale o bianca o con una parte di farina bianca e ancora farina integrale, oppure con la semiintegrale a macinazione 2.
Se siete partiti dalla semola di grano duro senatore Cappelli otterrete un pane a pasta gialla rustico e buonissimo, come il pugliese o il siciliano. Altrimenti sarà più o meno nero a seconda delle proporzioni di integrale usata. Potrete aggiungere semi di lino, sesamo, girasole prima leggermente tostati in una padella, oppure noci, olive, speck o pancetta, rosmarino….tutto quello che suggerisce la fantasia!

Fase di maturazione
In una ciotola capiente mescolate la farina, la pasta madre, l’acqua. Mescolate bene, l’impasto deve risultare molto morbido ma non fluido come la massa del lievito madre. Aggiungete il sale e l’olio: assaggiate e regolate la sapidità. Rimettetelo a maturare al fresco per almeno 12 ore, ma anche di più se potete aspettare, io lo lascio anche 20 ore. Finalmente si passa alla
la pasta lievitata con i semi

Fase di lievitazione
Mettete sulla spianatoia di legno: ora usate le vostre mani, fondamentali per la riuscita. Impastate aggiungendo un po’ di farina, (ed eventualmente i semi precedentemente tostati o gli altri ingredienti) quello che basta per avere una massa elastica ma non dura, usate il palmo delle mani e arrotolatelo su se stesso, lavorate fino a che ne avrete voglia….la pasta deve ossigenarsi bene, e se avrete usato una farina di grande qualità la maglia glutinica avrà buona consistenza. 
sulla piastra del forno, spennellata con olio
Questa volta in un ambiente caldo coperto con strofinaccio, lasciate lievitare per due o tre ore: raddoppierà il volume. Trascorso questo tempo formate le pagnottine o un filone o una pagnotta grande, mettetela su carta da forno su una placca, coprite e lasciate ancora riposare.

Cottura
 Accendete il forno a 250° e fatelo scaldare molto bene. Al momento di infornare  il pane mettete sul piano del forno un pentolino con acqua per formare il vapore (è questo che fa diventare croccantissima la costa), spennellate se volete la superficie con olio evo e infornate: dopo 5 minuti togliete il pentolino e abbassate il termostato a 200°.
Lasciate cuocere lentamente, ci vorrà circa un’ora, ovviamente meno se avrete fatto panini piccoli. Ma anche qui interviene l’olfatto, il profumo inconfondibile del pane ben cotto avrà inondato tutta la casa e guardando il colore della crosta vedrete un bel colore dorato. E’ pronto!
Fatelo raffreddare (se ci riuscite senza azzannarlo prima): si conserva a lungo avvolto in un canovaccio, oppure surgelatelo dopo averlo porzionato.