venerdì 24 maggio 2013

Polpette di calamari



1 calamaro fresco (120 g) 
10 g di mollica di pane
1/2 albume  
10 g di pecorino stagionato o grana
1 cucchiaio di olio evo
scorza di limone grattugiato
basilico, prezzemolo
½ cucchiaino di uvetta
½ cucchiaino di pinoli
sale, pepe, farina q.b.
sugo di pomodoro



 Mettete nel mixer pecorino o grana, mollica di pane, prezzemolo, basilico, poi metteteli in una ciotola, unite uvetta ammollata, pinoli, abbondante scorza di limone grattugiata, un cucchiaio di albume, poi i calamari tagliati finemente col coltello (oppure, in mancanza di tempo o pazienza, sminuzzati grossolanamente nel frullatore, ma tendono a spappolarsi). Preparate le polpettine, infarinatele leggermente e rosolatele piano in poco olio, spruzzate con poco vino bianco e portate a cottura. Sono ottime accompagnate con un semplice sugo di pomodoro oppure, se le avanzate, fatele ricuocere nel sugo per 10 minuti. Si possono usare anche altri tipi di pesce bianco.


Commenti nutrizionali di Silvia
Da abbinare a un'insalata di patate con pomodori, cipolla, capperi e olive, fresca ed estiva, oppure consiglio un riso basmati con verdura a piacere oppure per una cena sfiziosa e leggera con insalatona ricca e qualche fetta di pane integrale.

  • Calamaro: magro (inteso come "con pochi grassi"), con poco colesterolo, si presta a tantissime preparazione, ottima fonte di proteine, contiene grassi "buoni", quindi un ottimo alleato di linea e benessere;
  • Albume: serve per legare senza avere il gusto pesante del tuorlo. Nel tuorlo sono presenti grassi e colesterolo ma anche molte vitamine. L'albume contiene quasi esclusivamente proteine ad alto valore biologico;
  • Pecorino: serve a dare profumo e sapore, ma se non vi piace eliminatelo o usate il parmigiano;
  • Scorza di limone: la buccia è ricchissima di olio essenziale dalle proprietà digestive, battericide e disinfettanti;
  • Uvetta: è praticamente, come tutta la frutta disidratata, l'equivalente del frutto secco concentrato e quindi più zuccherino, ma con molte meno vitamine, soprattutto la C, che viene quasi totalmente persa. Dona un gusto dolce senza essere zucchero, e contiene fibre che rallentano l'assorbimento degli zuccheri della frutta stessa
  • Pinoli: ricchi di grassi "buoni" e di un innumerevole numero di minerali;
  • Olio: certa di avervene già parlato da qualche parte... ma riassumo: l'olio d'oliva è l'unico olio adatto alla frittura e in genere alla cottura in quanto regge bene le alte temperature (eventualmente l'unico olio di semi usabile in alternativa è l'olio di arachide). Abbastanza stabile, anche se va conservato al buio, in confezioni di vetro scuro, al riparo da fonti di calore. Perfetto quello extravergine usato a crudo poiché contiene vitamina E, antiossidanti come fenoli, tocoferoli e carotenoidi, e molecole attive come l'oleuropeina dall'effetto antitumorale e l'oleocantale dalle probabili proprietà antinfiammatorie. Non è molto ricco di omega-6 e omega-3 come gli oli di semi, ma proprio questa prevalenza di grassi mono-insaturi lo rende stabile al calore e  adatto alla conservazione sottolio.

Nessun commento:

Posta un commento