Se il cibo configura la prima relazione della vita,
condividerlo in famiglia, la convivialità tra amici parenti, i pranzi di
lavoro, il donare alimenti sono potenti strumenti di comunicazione. Pensiamo
però a come è cambiato il modo di consumare i pasti nelle famiglie oggi: al
lavoro che porta a lunghi spostamenti, agli orari diversi, alle mense o ai
pasti nei bar a mezzogiorno: diventa sempre molto difficile conciliare le
esigenze di tutti, a scapito dei momenti di intimità e di partecipazione……
L’alimentazione ha un’importanza fondamentale anche
nell’ integrazione tra i popoli. Quando viaggiamo, conoscere un popolo anche
mangiando e apprezzando la sua cucina vuol dire arrivare a conoscere le sue
radici etniche, storiche, culturali e sociali, i suoi miti e i suoi riti: vuol
dire imparare nuove regole, avvicinarsi alla diversità e allargare i propri
orizzonti mentali.
chili con tacos messicani |
sushi e maki giapponesi |
Non è un caso che sia di moda la cucina fusion, con
ispirazioni etniche, che ha i suoi estimatori così come la cucina e i prodotti
del territorio sono difesi ferocemente dai sostenitori della genuinità e della
tradizione, che danno molta importanza alla memoria e alla nostalgia delle cose
buone d’altri tempi.
hotdog americano |
Molto di moda il cibo vegano, che nega qualunque derivato
animale, anche latte e uova, il massimo dell’”alternativo chic”; la più salutare, se equilibrata, la cucina vegetariana.
Il confort food, il cibo della nonna, della mamma, della
cultura d’origine, ha valenze psicologiche e nostalgiche del buon tempo antico,
conforta e consola nei momenti di stress: pastasciutta, pizza, lasagne e
polpette per noi italiani, pollo fritto hamburger e hot dog, cookies per gli
americani, chili per i messicani, asado per gli argentini, tapas per gli spagnoli,
wurstel per i tedeschi… l’elenco può diventare grande come il mondo!
I global foods sono i cibi diventati famosi e diffusi a
livello internazionale, pasta, pizza, sushi, patatine fritte, gelato, sandwich
e anche il confort-global Nutella.
Importante il significato del cibo etico, biologico e
biodinamico, vegetariano o macrobiotico, OGM free, cioè prodotto da organismi
non geneticamente modificati, nell’assoluto rispetto della Natura e dei suoi
ritmi, e i prodotti equo-solidali che
hanno una valenza sociale positiva.
Affascinante la cucina creativa che dà risalto a gusto vista
olfatto, ai colori e alle forme rispettando i prodotti naturali di alta
qualità, e li presenta in modi accattivanti per colpire la sensorialità e la
psiche dei commensali. La cucina più attuale è quella che semplifica al
massimo, che è semplice, leggera, nutriente e sana, fatta di piccole porzioni
da degustare con tutti i sensi basata su prodotti freschi, di stagione e
prevalentemente provenienti dal territorio.
E’ incredibile notare come a tutte le ore su tutte le reti
televisive e i mass media si parli di cucina e di cibi, ormai dilaga una vera forma di gastromania; come la pubblicità ci
bombardi ogni giorno di messaggi continui, assillanti, ma anche contraddittori
sugli alimenti, perché di fronte a immagini di salute si inducono comportamenti
contrari. Osservando con spirito critico e attento, vediamo che i personaggi
hanno sempre in mano un bicchiere di alcoolico da bere oppure la cioccolata per
i momenti stressanti o per i momenti felici, la donna lecca il gelato o lo yogurt
come un simbolo erotico – anche in questo caso l’incoerenza ha un preciso
significato – i dolci e i biscotti ricordano l’infanzia spensierata, il pranzo
in famiglia solo con un certo prodotto dà felicità e risolve i problemi….gli
esempi non finiscono mai.
Si moltiplicano le trasmissioni di cucina di tutti i generi,
libri e giornali, i siti internet e i blog,
il che vuol dire che l’interesse per il cibo è sempre altissimo,
ossessivo, al limite del patologico. Però viene disprezzata e condannata l’obesità,
si fanno contro-trasmissioni in cui si parla altrettanto ossessivamente di
diete in un contraddittorio continuo il cui bersaglio è la psiche del pubblico
che subisce questi faticosissimi messaggi, palesi ma anche subliminali.
L’enorme interesse attorno all’alimentazione deriva anche
dal fatto che il cibo è una merce sottoposta alle leggi del mercato: ha un enorme valore economico, non solo per
la sua funzione e qualità intrinseca, quanto per l’immagine che propone e il
valore che il consumatore gli dà, soprattutto in relazione alla forza, alla
bellezza, al piacere, all’attrazione sessuale che può trasmettere.
Contemporaneamente, gli andamenti dei prezzi sul mercato
globale e le scandalose speculazioni sugli alimenti di base condizionano la
fame e lo stato di salute di miliardi di persone del mondo che non hanno
accesso alle risorse e vivono e muoiono di fame con un dollaro al giorno in
paesi dove la Natura è spesso ostile,
dove la guerra, le carestie, la malnutrizione dominano incontrastate.
In questi mondi così diversi, ma legati dalla
globalizzazione anche nel campo alimentare, possono cambiare le condizioni
politiche storiche economiche e alcuni paesi poveri riescono a riscattarsi ma
lentamente, troppo lentamente.
Le abitudini alimentari di un popolo sono condizionate da
molti fattori come il passaggio da una società rurale a una industriale, la
diminuzione del fabbisogno calorico giornaliero dovuta a lavori fisicamente
meno pesanti o sedentari, i metodi di
conservazione degli alimenti, l’uso dei piatti pronti, gli elettrodomestici,
soprattutto frigorifero e freezer, l’uso di alimenti coltivati in altri paesi e
trasportati velocemente…… Per il popolo italiano, cresciuto a polenta o pasta
con legumi, nel dopoguerra solo chi poteva mangiare la bistecca o il pollo
aveva raggiunto uno stato di benessere economico. Oggi la cucina creativa degli
chef famosi e stellati, diventati un po’ divi e un po’ guru, la nouvelle
couisine e la cucina molecolare li hanno
sostituiti più o meno degnamente nel ruolo di status symbol: con la ricchezza
sono state debellate alcune malattie da malnutrizione, ma la malnutrizione
continua a persistere anche da noi, pur sotto forme diverse. Sicuramente, nel
passaggio da secoli di miseria e di fame ai nostri tempi dove c’è abbondanza,
il cibo non è più un criterio di discriminazione sociale, mentre rimane tale
nei paesi del Terzo Mondo.
Nella loro corsa al progresso, i paesi emergenti nel panorama economico mondiale ci mostrano come la storia si ripeta sempre, negli stessi modi, con gli stessi errori: l’unica prospettiva sostenibile può essere che ognuno di noi, nel nostro piccolo, facessimo cambiamenti per migliorare il nostro stile di vita e il nostro benessere psicofisico nel rispetto della Natura per il bene e la salute delle future generazioni. Ogni scelta alimentare che facciamo è decisiva
per la produzione delle risorse: ecosostenibilità,
filiera, prodotti biologici, prodotti del territorio a chilometro zero sono
parole che oggi si ripetono spesso e condizioneranno la nostra vita futura.