questo è il "mio" itinerario, perchè quello classico lo trovate sulle guide turistiche.
Genova è una
città di grandissimo fascino, dove si respirano le atmosfere antiche di una
città così ricca di storia e di tradizioni che è difficile ridurla a poche
parole e a poche immagini.
Un vero
viaggiatore però, sa cogliere le atmosfere, la gente, gli odori penetranti, la
luce, l’ombra e i colori che qui cambiano continuamente di quartiere in
quartiere, dai vecchi vicoli alle case signorili dei quartieri di Albaro e Castelletto, dalle calate del
porto ai panorami bellissimi che si godono dai Forti.
Camminate
godendovi ogni sensazione, magari immaginando le musiche di Paganini o di Fabrizio De Andrè, a seconda dei gusti.
Che dire
della scuola genovese dei cantautori? Negli anni Sessanta oltre a Fabrizio de
Andrè, Gino Paoli, Umberto Bindi, Luigi
Tenco, Bruno Lauzi, e in tempi più recenti Ivano Fossati e Francesco
Baccini: tutti sono accomunati da melodie struggenti e malinconiche, intime
e profonde, sia nelle canzoni d’amore che in quelle forti di impegno sociale e
di ribellione. Gente ruvida, scarna e riservata i genovesi, che si
raccontano perfettamente in queste musiche, come negli scritti di Eugenio
Montale, Camillo Sbarbaro, Italo Calvino.
Imperdibile per i fans di “Faber” la
GIANNI TASSIO MUSIC STORE
Via del Campo 26 rosso tel. 010.2465839
Recentemente ristrutturato e ora proprietà del Comune di
Genova, lo storico negozio di dischi di Gianni Tassio, grande amico di
Fabrizio de Andrè, che è poi diventato un negozio-museo, con la collezione di
tutti i suoi dischi e la mitica chitarra e un luogo di eventi.
Genova
va scoperta anche fuori dai consueti itinerari turistici, girovagando senza
meta nel suo centro storico, il secondo più grande del Mediterraneo dopo
Venezia; non vi perderete, ma troverete un patrimonio di varia umanità
incredibilmente affascinante, come poche città sanno trasmettere. Tutto è
sorprendente: la struttura urbana, i vicoli stretti pochi metri, i muri
altissimi di una città di grattacieli costruita però nel Medioevo, carugi
e piazzette che si aprono all’improvviso
col palazzo duecentesco a righe bianche e nere, la chiesetta, il vecchio
negozio.
Lascio a
una genovese doc, la scrittrice Antonella
Canobbio, il compito di aprirci la mente sull’universo dei vicoli di Zena con questi brani tratti da “Vita da vicoli”
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Spesso una giornata nei vicoli incomincia al tramonto.
E solo al tramonto ti accorgi che
durante tutta quella giornata c’è stato il sole.
Spesso non ti accorgi della luce, non dello spazio,
non della natura.
Ѐ una giornata particolare quella che incomincia al
tramonto.
La pellicola, quel giorno, sembra non essere stata
impressa: non c’è trama specifica,
non un inizio, non una fine e poi, di fronte a quel
rosso che annega nel mare, ti accorgi che
dà senso a ciò che sembrava non esserci stato, in
quella giornata.
Dà senso anche a ciò che interrompe, in quel momento,
ed al passato. Tutto allora diventa improvvisamente chiaro, luminoso:
voltandoti, alle spalle, vedi che, dal porto, quel tramonto arriva anche a
coprire quella macchia scura di case appiccicate, dove forse non entra, ma la
tinteggia dall’alto e sembra proteggerla.
Allora c’era anche prima, quel sole: c’è stato tutto
il giorno. Allora se la strizzi bene, questa città, ti bagna ovunque di poesia.
Quella che passa attraverso la tua pelle,
attraversandola con lo sguardo.
Quella che è la tua pelle. E ti emoziona, sentendola.
……….
Signorili, eleganti oppure stretti, bui.
Non importa, è la rete che conta.
E la rete è solida.
Larga.
…………….
La dimensione del viaggio. La libertà di andare. Che
abbiamo sempre anche quando stiamo fermi.
Forse è anche quest’idea che ci ha lasciato il porto,
la storia. Questi spazi finiti, stretti da un
infinito desiderio d’infinito, così importanti per chi
sta sulla strada. Sottoripa, i marinai.
Tutto ciò che, per tradizione, serviva ai marinai per
rigenerarsi, che serve ancora adesso a chi
si vuol svagare così, pur non essendo più né marinaio,
né brigante.
Sempre a disposizione tutte le professioni del mondo,
per tutti i gusti.
“Abbiamo rubato di tutto, a tutti quanti!”
“Eh sì, dei veri pirati, grammi come l’aglio che
sapevano il fatto loro.”
“E cattivi anche: uccidevano, saccheggiavano e via, ci
portavano tutto qui!”
E lo vediamo anche nella nostra architettura,
l’emulazione, l’arricchimento dello scambio.
Un genere che raccoglie altri generi. E il centro
storico è un unico genere che accoglie e raccoglie altri generi, come un
romanzo, una sceneggiatura.
Ѐ flessibile nel suo essere portatore di storia, di
memoria.
Ѐ così che, oggi, qua dentro, puoi vedere chi è qui
dalla nascita con chi, qui, ha dovuto rinascere portandosi la sua cultura e
mischiandosi con questa.
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ANTICA OSTERIA DI VICO PALLA
Vico Palla 15 r tel
010-2466575 acap29@libero.it
Prenotazione obbligatoria, il locale è frequentatissimo
Vicino alle calate del vecchio porto in una cornice suggestiva
che richiama tempi passati, c’è un’antica taverna marinara, da ben 400 anni, in
un’atmosfera rustica piacevolissima che coniuga la tradizione marinara ligure
con i vantaggi della modernità.
I prodotti del territorio e le ricette antiche sono alla base di
una cucina che esalta i sapori naturali e i prodotti della terra e del mare:
pesce, carni, verdure fresche, paste fatte in casa, erbe aromatiche e spezie, olive taggiasche e
splendido olio extravergine. Solo la lettura del menù fa venire l’acquolina in
bocca: stoccafisso accomodato o mantecato, frittelle di baccalà con zucchine
fritte, cappon magro, acciughe fritte, cima ripiena, torte di verdure, pansotti
e trofie con pesto o salsa di noci……L’olfatto, il gusto e la vista daranno
grandi soddisfazioni.
alici fritte |
la focaccia migliore d'Italia |
il sontuoso Cappon magro |
A un
passo dal museo del mare, via Prè e via del Campo
TUMIOLI – PANETTERIA, FOCACCERIA, PASTICCERIA
Via Gramsci 37 r –
Focaccia
senza strutto e additivi, come deve essere la vera focaccia ligure, in mille
modi e farciture, morbida o secca, sempre bassa e ben unta d’olio. Ottimo anche
il pandolce e il pane del marinaio, il primo lievitato (vagamente somigliante
al panettone) e il secondo friabile, deliziosamente ricchi di frutta secca.
Genova è
una città da vedere anche dall’alto e uno dei posti panoramici migliori che nei
giorni di tempo sereno ci fa spaziare da Portofino a Capo Noli è la “Spianata Castelletto”, nel quartiere omonimo, che si
raggiunge con la panoramica Circonvallazione a Monte (seconda metà del XIX
secolo) in macchina oppure con l’ ascensore liberty, che sale da Piazza
Portello a due passi da Strada Nuova, via Garibaldi.
Prima di salire ancora vale bene la sosta la pizzeria
LA FUNICOLARE
Corso Magenta 29 r tel. 010-2513286
Aperto dalle 17 alle
23; chiuso i festivi.
Menù molto
interessante, farinate di ceci semplici o guarnite ( con cipolline, gorgonzola, stracchino, carciofi,
salsicce),
pizze per tutti i gusti e focacce con stracchino tipo Recco: piatti da asporto, ma anche tavoli a sedere per cui è necessario
prenotare.
Il nome di questo famoso locale si deve alla vicinanza con la
stazione della funicolare di Corso Magenta che parte da Piazza Portello.
proprio
lì vicino ci si può ricreare con qualche cosa di dolce
PASTICCERIA MAGENTA
Corso Magenta 21r tel. 010-2513289
Pandolce
genovese lievitato o basso, “Sacripantina” specialità genovese fatta con
pandispagna crema e liquore in una crosta di cioccolato a forma di mattonella.
De-li-zio-sa.
Per
continuare a salire ci sono comodi mezzi pubblici, o la funicolare di Sant’Anna
(1891) che parte da piazza Manin) si arriva al quartiere Righi, al centro del
“Parco delle Mura” sulla cresta dei monti che abbracciano Genova, dove troviamo
le mura seicentesche, a forma di V aperta verso
il mare, che difendevano la città, con i forti Diamante, i due Fratelli, Puin,
Sperone, Begato, Castellaccio, Tenaglia, Crocetta - costruiti tra il XVII e il
XIX secolo, uno dei sistemi fortilficati più vasti d’Europa. Se volete
sgranchirvi le gambe è il posto giusto, ci sono circuiti a piedi o in
bicicletta, ma anche un comodo trenino della linea Genova-Casella.