venerdì 1 novembre 2013

Itinerario a Genova: atmosfere e sapori


questo è il "mio" itinerario, perchè quello classico lo trovate sulle guide turistiche. 



Genova è una città di grandissimo fascino, dove si respirano le atmosfere antiche di una città così ricca di storia e di tradizioni che è difficile ridurla a poche parole e a poche immagini.

Un vero viaggiatore però, sa cogliere le atmosfere, la gente, gli odori penetranti, la luce, l’ombra e i colori che qui cambiano continuamente di quartiere in quartiere, dai vecchi vicoli alle case signorili dei quartieri di Albaro e Castelletto, dalle calate del porto ai panorami bellissimi che si godono dai Forti.


Camminate godendovi ogni sensazione, magari immaginando le musiche di Paganini o di Fabrizio De Andrè, a seconda dei gusti.

Che dire della scuola genovese dei cantautori? Negli anni Sessanta oltre a Fabrizio de Andrè, Gino Paoli, Umberto Bindi, Luigi Tenco, Bruno Lauzi, e in tempi più recenti Ivano Fossati e Francesco Baccini: tutti sono accomunati da melodie struggenti e malinconiche, intime e profonde, sia nelle canzoni d’amore che in quelle forti di impegno sociale e di ribellione. Gente ruvida, scarna e riservata i genovesi, che si raccontano perfettamente in queste musiche, come negli scritti di Eugenio Montale, Camillo Sbarbaro, Italo Calvino.

Imperdibile per i fans di “Faber” la

GIANNI TASSIO MUSIC STORE
Via del Campo 26 rosso tel. 010.2465839

Recentemente ristrutturato e ora proprietà del Comune di Genova, lo storico  negozio di dischi di Gianni Tassio, grande amico di Fabrizio de Andrè, che è poi diventato un negozio-museo, con la collezione di tutti i suoi dischi e la mitica chitarra e un luogo di eventi.
Genova va scoperta anche fuori dai consueti itinerari turistici, girovagando senza meta nel suo centro storico, il secondo più grande del Mediterraneo dopo Venezia; non vi perderete, ma troverete un patrimonio di varia umanità incredibilmente affascinante, come poche città sanno trasmettere. Tutto è sorprendente: la struttura urbana, i vicoli stretti pochi metri, i muri altissimi di una città di grattacieli costruita però nel Medioevo, carugi e piazzette  che si aprono all’improvviso col palazzo duecentesco a righe bianche e nere, la chiesetta, il vecchio negozio.

Lascio a una genovese doc, la scrittrice Antonella Canobbio, il compito di aprirci la mente sull’universo dei vicoli di Zena con questi brani tratti da “Vita da vicoli”

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Spesso una giornata nei vicoli incomincia al tramonto. E solo al tramonto ti accorgi che
durante tutta quella giornata c’è stato il sole.
Spesso non ti accorgi della luce, non dello spazio, non della natura.
Ѐ una giornata particolare quella che incomincia al tramonto.
La pellicola, quel giorno, sembra non essere stata impressa: non c’è trama specifica,
non un inizio, non una fine e poi, di fronte a quel rosso che annega nel mare, ti accorgi che
il soggetto è quel che c’è, in quel momento, e quel che c’è, in quel momento, è bellissimo e
dà senso a ciò che sembrava non esserci stato, in quella giornata.
Dà senso anche a ciò che interrompe, in quel momento, ed al passato. Tutto allora diventa improvvisamente chiaro, luminoso: voltandoti, alle spalle, vedi che, dal porto, quel tramonto arriva anche a coprire quella macchia scura di case appiccicate, dove forse non entra, ma la
tinteggia dall’alto e sembra proteggerla.
Allora c’era anche prima, quel sole: c’è stato tutto il giorno. Allora se la strizzi bene, questa città, ti bagna ovunque di poesia.
Quella che passa attraverso la tua pelle, attraversandola con lo sguardo.
Quella che è la tua pelle. E ti emoziona, sentendola.
……….
Abbiamo salotti immensi in queste strade di questa grande casa.
Signorili, eleganti oppure stretti, bui.
Non importa, è la rete che conta.
E la rete è solida.
Larga.
…………….
La dimensione del viaggio. La libertà di andare. Che abbiamo sempre anche quando stiamo fermi.
Forse è anche quest’idea che ci ha lasciato il porto, la storia. Questi spazi finiti, stretti da un
infinito desiderio d’infinito, così importanti per chi sta sulla strada. Sottoripa, i marinai.
Tutto ciò che, per tradizione, serviva ai marinai per rigenerarsi, che serve ancora adesso a chi
si vuol svagare così, pur non essendo più né marinaio, né brigante.
Sempre a disposizione tutte le professioni del mondo, per tutti i gusti.
“Abbiamo rubato di tutto, a tutti quanti!”
“Eh sì, dei veri pirati, grammi come l’aglio che sapevano il fatto loro.”
“E cattivi anche: uccidevano, saccheggiavano e via, ci portavano tutto qui!”
E lo vediamo anche nella nostra architettura, l’emulazione, l’arricchimento dello scambio.
Un genere che raccoglie altri generi. E il centro storico è un unico genere che accoglie e raccoglie altri generi, come un romanzo, una sceneggiatura.
Ѐ flessibile nel suo essere portatore di storia, di memoria.
Ѐ così che, oggi, qua dentro, puoi vedere chi è qui dalla nascita con chi, qui, ha dovuto rinascere portandosi la sua cultura e mischiandosi con questa.

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ANTICA OSTERIA DI VICO PALLA
Vico Palla 15 r    tel 010-2466575   acap29@libero.it
Prenotazione obbligatoria, il locale è frequentatissimo

Vicino alle calate del vecchio porto in una cornice suggestiva che richiama tempi passati, c’è un’antica taverna marinara, da ben 400 anni, in un’atmosfera rustica piacevolissima che coniuga la tradizione marinara ligure con i vantaggi della modernità.

I prodotti del territorio e le ricette antiche sono alla base di una cucina che esalta i sapori naturali e i prodotti della terra e del mare: pesce, carni, verdure fresche, paste fatte in casa,  erbe aromatiche e spezie, olive taggiasche e splendido olio extravergine. Solo la lettura del menù fa venire l’acquolina in bocca: stoccafisso accomodato o mantecato, frittelle di baccalà con zucchine fritte, cappon magro, acciughe fritte, cima ripiena, torte di verdure, pansotti e trofie con pesto o salsa di noci……L’olfatto, il gusto e la vista daranno grandi soddisfazioni.

alici fritte
la focaccia migliore d'Italia














il sontuoso Cappon magro
A un passo dal museo del mare, via Prè e via del Campo

TUMIOLI – PANETTERIA, FOCACCERIA, PASTICCERIA
Via Gramsci 37 r –
Focaccia senza strutto e additivi, come deve essere la vera focaccia ligure, in mille modi e farciture, morbida o secca, sempre bassa e ben unta d’olio. Ottimo anche il pandolce e il pane del marinaio, il primo lievitato (vagamente somigliante al panettone) e il secondo friabile, deliziosamente ricchi di frutta secca.

Genova è una città da vedere anche dall’alto e uno dei posti panoramici migliori che nei giorni di tempo sereno ci fa spaziare da Portofino a Capo Noli è la “Spianata Castelletto”, nel quartiere omonimo, che si raggiunge con la panoramica Circonvallazione a Monte (seconda metà del XIX secolo) in macchina oppure con l’ ascensore liberty, che sale da Piazza Portello a due passi da Strada Nuova, via Garibaldi.  
Prima di salire ancora vale bene la sosta la pizzeria

LA FUNICOLARE
Corso Magenta 29 r  tel. 010-2513286
Aperto dalle 17 alle 23; chiuso i festivi.

Menù molto interessante, farinate di ceci semplici o guarnite ( con cipolline, gorgonzola, stracchino, carciofi, salsicce), pizze per tutti i gusti e focacce con stracchino  tipo Recco: piatti da asporto, ma anche tavoli a sedere per cui è necessario prenotare.
Il nome di questo famoso locale si deve alla vicinanza con la stazione della funicolare di Corso Magenta che parte da Piazza Portello.

proprio lì vicino ci si può ricreare con qualche cosa di dolce

PASTICCERIA MAGENTA
Corso Magenta 21r  tel. 010-2513289

Pandolce genovese lievitato o basso, “Sacripantina” specialità genovese fatta con pandispagna crema e liquore in una crosta di cioccolato a forma di mattonella. De-li-zio-sa.

Per continuare a salire ci sono comodi mezzi pubblici, o la funicolare di Sant’Anna (1891) che parte da piazza Manin) si arriva al quartiere Righi, al centro del “Parco delle Mura” sulla cresta dei monti che abbracciano Genova, dove troviamo le mura seicentesche, a forma di V aperta verso il mare, che difendevano la città, con i forti Diamante, i due Fratelli, Puin, Sperone, Begato, Castellaccio, Tenaglia, Crocetta - costruiti tra il XVII e il XIX secolo, uno dei sistemi fortilficati più vasti d’Europa. Se volete sgranchirvi le gambe è il posto giusto, ci sono circuiti a piedi o in bicicletta, ma anche un comodo trenino della linea Genova-Casella.